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martedì 30 Aprile 2024,

“Koala”, comunità alloggio e centro diurno della Cooperativa Le Valli inaugurati nel capoluogo

La struttura sorge nel condominio "Panoramica". De Min: «Accogliamo persone che non possono continuare il loro percorso di vita a casa propria, ma si trovano nella condizione, spesso non per scelta, di inserirsi in un contesto di comunità».

Si chiama “Koala” ed è la nuova struttura, a Belluno, in cui opera la Cooperativa sociale Le Valli. L’inaugurazione degli spazi si è tenuta lunedì 18 febbraio, nel condominio “Panoramica”, dove ora sorgono una comunità alloggio e un centro diurno psichiatrico.

«Quella di lunedì è stata una giornata importante perché, per la Cooperativa (e i suoi soci) che rappresento, è il termine di un percorso durato anni», spiega Nicola De Min, presidente di Le Valli. «Accogliamo nelle nostre strutture le persone che non possono continuare il loro percorso di vita a casa propria, ma si trovano nella condizione, spesso non per scelta, di inserirsi in un contesto di comunità. Il passaggio risulta sempre estremamente delicato sia che si tratti di persone anziane, diversamente abili o affette da patologia psichiatrica. Ma come siamo giunti a questa inaugurazione? Tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno avuto modo di conoscere questo servizio sanno che, nel recente passato, sono sorti diversi problemi dal punto di vista strutturale: la prima sede (a Cavarzano, dietro a Sersa) infatti, seppur amena dal punto di vista estetico, aveva diverse problematicità di difficile soluzione, ed anche la seconda soluzione (accanto a Sersa), seppur migliorativa, manteneva alcuni difetti ed era stata pensata sin dal principio con carattere di temporaneità».

È iniziata allora l’ipotesi, da parte dell’Ulss, di reperire dei nuovi spazi per accogliere il servizio. «Le Valli ha accolto favorevolmente questa prospettiva ed ha iniziato, nel 2016, a cercare ambienti che, per posizione geografica, spazi, servizi e costi, potessero fare al caso nostro», dice ancora De Min. «Fin da subito si è rivelata un’impresa non facile. Il nostro obiettivo è stato trovare degli spazi adeguati ad una “famiglia” numerosa, complessa a volte, ma pur sempre una famiglia. Più che una struttura cercavamo una casa. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, vi è stato l’incontro col soggetto che si è rivelato più importante per la buona riuscita della progetto: l’Ater di Belluno, in prima battuta, nella persona di Luciano Da Pian. Ater ha sposato sin da subito l’obiettivo di destinazione degli spazi e debbo ringraziare anche l’intero staff, che ci ha concesso una tolleranza fuori del comune per quanto riguarda i tempi di realizzazione (più di 2 anni, legati alle varie fasi burocratiche dell’appalto)».

La cooperativa Le Valli ha subito apprezzato la posizione dei nuovi spazi, centrale rispetto ai servizi e rispetto alla città. «Una posizione che allontana ogni minimo sospetto di ghettizzazione e, al contrario, inserisce la comunità proprio dove gli obiettivi terapeutici la vorrebbero», mette in risalto il presidente. «Ci sono piaciuti gli spazi, ampi come mai prima d’ora ed adatti a garantire comfort e praticità. Ma soprattutto, una volta entrati, ci è piaciuto l’apprezzamento da parte di coloro che solitamente vengono definiti “ospiti”, ma che ci piacerebbe chiamare “inquilini” di questa comunità, poiché soggetti partecipi in prima persona della quotidianità che qui si viene a instaurare. Tengo a ricordare inoltre che, rispetto al passato, con questa nuova struttura, si è venuta a creare anche una nuova unità d’offerta, il centro diurno, che può pertanto offrire un adeguato servizio anche per coloro che non necessitino di copertura h24».

Sono state create le stanze per gli ospiti, la lavanderia, due cucine, i bagni, due sale provviste di televisore. Si aggiungono gli uffici. Al momento, tra comunità alloggio e centro diurno psichiatrico, sono sei le persone ospitate a Belluno.

All’inaugurazione di lunedì hanno preso parte anche Ilenia Rento, presidente dell’Ater di Belluno, e il dottor Bruno Forti, direttore del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Belluno.

«Vorrei ringraziare Forti, che ha prestato il suo valido supporto in fase di confronto, prima, e di realizzazione, poi, affinché gli spazi ed i servizi ad essi associati potessero essere adeguati a soddisfare al meglio le esigenze dei futuri occupanti», tiene a evidenziare De Min. «Anche lui, come noi, penso abbia sofferto per l’innumerevole serie di imprevisti e mutazioni che il servizio ha subito negli anni e, più recentemente, nella definizione degli standard necessari. La collaborazione non è mai venuta meno. Per quanto riguarda l’allestimento degli spazi, ringrazio i nostri soci che hanno concretamente partecipato alla realizzazione dei lavori, al trasloco dalla precedente sede e alla gestione delle piccole e grandi problematiche che tutto questo ha comportato».

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