Belluno °C

lunedì 15 Dicembre 2025,

“A Casa di Dino” chiude il sipario con “Professoresse meccaniche scendono in città”

L'ultimo appuntamento della rassegna è in programma sabato 4 luglio nel cortile interno di Palazzo Fulcis.

“A Casa di Dino” chiude il sipario sabato 4 luglio nel cortile interno di Palazzo Fulcis con uno spettacolo dal titolo “Professoresse meccaniche scendono in città”, che avrà inizio alle 20.45. Alcune misteriose “professoresse” scappano da un libro e prendono vita sul palco per raccontare le mostruosità delle loro giornate scolastiche in un fantasmagorico intreccio di situazioni surreali che tuttavia ricordano la vita di tutti i giorni. Legge e strepita Laura Portunato, suona e starnazza Sandro Del Duca. Per tutti coloro che non potranno seguire l’evento sarà disponibile la diretta fb sulla pagina dell’associazione.

Uno spettacolo neo-patafisico e para-buzzatiano tratto da un libro “spassoso, elettrico, ironico e paradossale” di Alfonso Lentini: “Le professoresse meccaniche e altre storie di scuola”, edito da Graphofeel.
Frullando insieme atmosfere buzzatiane, fantascienza e ironia, in questo suo nuovo libro Lentini ci racconta storie strampalate come quella di una “suonatrice di arcobaleni” che si aggira per le vie di Belluno per cercare notizie di una certa Santa Rita che avrebbe miracolosamente cacciato le “formiche mentali” dal cervello di un tipografo di Polpet. O come la storia di tre “professoresse meccaniche” che vengono fabbricate in fretta e furia per sostituire quelle in carne e ossa uccise nei bombardamenti di una guerra che imperversa da secoli. E poi: scuole poste in una valle priva di onde sonore, scuole speculari costruite sulle sponde opposte di due fiumi, scuole in miniatura che riprendono vita dopo cento anni nella camera da letto di un collezionista.

Improbabili professori insegnano materie come Lucore Lunare, Canto Inverecondo, Lingua Lillipuziana, Brividologia, Metafisica Elettrica. Professoresse volanti viaggiano in stormi con la borsa a tracolla. Vicende surreali che tanto in comune hanno con quanto accaduto realmente in questi mesi alla scuola, dove insegnanti e ragazzi hanno, di punto in bianco, smesso di vedersi e si sono trovati costretti ad ingegnarsi per mantenere legami e contatti da “sponde di fiumi opposte e valli lontane” imbrigliati da reti internet inesistenti. Il libro, valorizzato in quarta di copertina da una frase augurale di Emanno Cavazzoni, è stato recentemente presentato a Roma con interventi di Carola Susani e Francesco Randazzo.

Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *