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lunedì 15 Dicembre 2025,

“Emma’s Children”, da Cortina per aiutare i bimbi di Addis Abeba

I volontari della Onlus presieduta da Andrea Gris sono appenna tornati dall'ennesima trasferta in Etiopia. Tanti i progetti avviati e le iniziative per il futuro.

«Una ferita profonda nel cuore». I volontari della Onlus cortinese “Emma’s Children” sono rientrati in Italia da una settimana, dopo l’ennesima trasferta in Etiopia. Il presidente Andrea Gris, al suo diciottesimo viaggio in cinque anni nel Corno d’Africa, racconta con commozione la tragedia dell’aereo della compagnia di bandiera etiope.

«Abbiamo preso decine di volte quell’aereo dell’Ethiopian Airlines, l’aeroporto è un punto di incontro di tutti i cooperanti che operano nel paese», spiega. «Nelle sale d’attesa, nei corridoi durante il check-in e nei trasferimenti nelle diverse regioni di questo terzo mondo ci sono scambi di opinioni ed esperienze. Basta uno sguardo per capire il tuo fare del bene laggiù; conosciamo bene l’entusiasmo delle persone che credono in un mondo migliore. Conosciamo senza conoscerle tutte quelle persone, ognuna delle vittime ha una storia che in qualche modo fa parte della nostra vita». Quando è accaduta la tragedia sulla collina di Bishofu, che è a pochi chilometri dal centro salesiano di Bosco Children di Addis Abeba, nella periferia della città, i volontari di “Emma’s Children” sono rimasti senza parole. «Una ferita profonda nel cuore», aggiunge Gris, «e nello stesso tempo un’iniezione di forza per continuare anche per loro la nostra piccola missione a favore dei ragazzi di strada di Addis Abeba».

In questo ultimo viaggio c’è stata una staffetta di volontari dell’associazione che nei primi mesi del nuovo anno si alternano per controllare, verificare e portare i fondi raccolti negli ultimi mesi con diverse attività e necessari ai progetti che da un paio di anni sono stati avviati in capitale, nella comunità dei ragazzi di strada, diretta dal missionario veneto don Angelo Regazzo e in altre località del Corno d’Africa.

«Sono progetti diversi e rivolti sempre ai “monelli buoni”, come gli chiama don Angelo», prosegue Gris. «Gli ex bambini di strada dopo quattro/cinque anni nel centro rieducativo salesiano devono affrontare il percorso più difficile e cioè la reintegrazione sociale e per alcuni di loro, familiare. Abbiamo la fortuna di averli visti crescere per più anni e ognuno di loro, con la sua storia, le sue debolezze, il trascorso di anni su una delle strade di Addis Abeba dopo aver trovato l’amore di chi si occupa della loro crescita e soprattutto la speranza di un futuro migliore affronta la vita».

«Personalmente sono responsabile del progetto “Musica è vita”», spiega Leo Gira, talento italiano della consolle. «In questo mio secondo viaggio in Etiopia, grazie all’aiuto di illustri colleghi djs e la partecipazione al grandioso Charity Event Aperishow di Piazzola sul Brenta dello scorso anno, siamo riusciti a mantenere le promesse e portare a termine il raccolto che ha consentito di chiudere il 2018 con un piccolo valore positivo sul conto dell’associazione». Anche quest’anno i rappresentanti della Onlus saranno a Piazzola sul Brenta dal 24 al 28 aprile per partecipare all’evento musicale sul palco dell’Aperishow e diffondere insieme ad altre associazioni di volontariato il motto della cinque giorni di musica, “Uniti si può”.

Una delle più importanti componenti del fare del bene in Etiopia, dell’associazione nata ufficialmente due anni fa – ma che da cinque anni contribuisce con la presenza e le donazioni dei benefattori e degli stessi volontari al mantenimento del villaggio di Bosco Children dove sono accolti più di cento ex bambini di strada – è la scolarizzazione. Senza la cultura questo mondo disagiato e soprattutto i giovani africani saranno costretti a lasciare la loro terra dove una politica economica senza esclusione di colpi abbandona la povertà a se stessa.

«Saper leggere e scrivere è fondamentale per questi bambini, è alla base dell’insegnamento per chi viene accolto al centro, molti di loro arrivano sulle strade di Addis Abeba da sperduti villaggi rurali nell’entroterra e non sono mai andati a scuola», racconta Ginevra Salviati, la volontaria fiorentina che si è avvicinata alla Onlus cortinese dopo aver assistito ad un incontro organizzato a Firenze. «Un lavoro difficile, ma poi le soddisfazioni sono tante. Hanno una marcia in più quella che hanno imparato nella dura lotta alla sopravvivenza e non vedono l’ora di imparare l’inglese. proprio per questo da tempo sto lavorando alla realizzazione di un libro di testo da regalare a tutti i bambini per cominciare a capire meglio l’idioma anglosassone con semplicità».

A maggio la delegazione di “Emma’s Children” tornerà in Etiopia per seguire da vicino il nuovo progetto sportivo che vede protagonista la squadra di pallacanestro di ex ragazzi di strada di Shashamane che, dopo due anni di duri allenamenti, partecipa al campionato regionale etiope per l’accesso alla premier league .

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