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venerdì 5 Dicembre 2025,

Due “manifestazioni d’interesse” ufficiali per la Acc

Lo ha annunciato oggi il commissario Castro nel corso di una riunione al Mise con i sindacati. Dalla Cgil il pressante invito a recuperare il tempo perso e a lavorare uniti per dare nuove prospettive allo stabilimento di Mel.

Nel corso della riunione organizzata oggi, lunedì 22 novembre, al Ministero per lo sviluppo economico (Mise), tra la Direzione del Ministero stesso, le Rsu dell’Acc di Mel e le Organizzazioni sindacali, il commissario straordinario dello stabilimento zumellese, Maurizio Castro, ha annunciato due “manifestazioni d’interesse” ufficiali per la Acc e forse ulteriori interessamenti che potrebbero presentarsi a breve, direttamente all’Amministrazione straordinaria.

Nel darne notizia il segretario provinciale della Cgil, Mauro De Carli, e Stefano Bona della Fiom Cgil, sottolineano che questo fatto «non fa che confermare le posizioni che come Fiom e Cgil abbiamo assunto sin da subito; ci sono gli spazi per generare intorno allo stabilimento di Mel diverse opzioni di salvataggio e queste si possono tranquillamente inserire nella pianificazione futura di vari soggetti industriali, sia di questo territorio che stranieri. Possono essere quindi progetti industriali seri e concreti, dentro piani industriali di filiera corta o addirittura di sviluppo e di sinergia per ulteriori lavorazioni».

«Il problema è stato – continuano De Carli e Bona – che non tutti hanno creduto sin dall’inizio che una soluzione fosse possibile, lasciando trascorrere il tempo, senza sostenere economicamente Acc e senza un sostegno attivo nelle ricerca di interlocutori per la costruzione di un piano di rilancio e quindi poi di vendita nel mercato».

«Risulta ora chiaro a tutti – proseguono i due sindacalisti – che la combinazione tra l’azione del commissario, a cui va dato il tempo necessario per costruire gli affidamenti del caso con i possibili patners, e quella delle istituzioni (il Mise e la Regione Veneto ) con strumenti anche di sostegno finanziario, deve tornare ad essere univoca e determinata nel proseguire verso il salvataggio di Acc e per un piano industriale che unisca prospettive di rilancio industriale e di mantenimento dell’occupazione».

«Chiediamo con forza – concludono De Carli e Bona – che si possano riprendere le produzioni, per garantire e mantenere i clienti; e allo stesso tempo che si intensifichino i rapporti istituzionali con i vari soggetti industriali del settore elettrodomestico, sia quelli che hanno già manifestato interesse, sia altri, a cui gioverebbe per il futuro avere in Italia (forse anche per tutta l’Europa) un produttore come Acc nel campo del compressore per frigo o per la ristorazione collettiva. Chiediamo che si recuperi il tempo perso e si lavori uniti per una prospettiva per Acc».

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