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mercoledì 18 Giugno 2025,

Orchidee bellunesi, una scoperta affascinante

Nella foto Fabio Bona, presidente della Confraternita del Formaggio Piave Dop e Dario Tonet che ha tenuto la serata dedicata alle orchidee.

C’è qualcuno capace di ostentare indifferenza se, durante una gita fuori porta, si trova a passare vicino a una “Cypripedium calceolus” o a una “Gymnadenia nigra”? Possibile, certo, ma assai improvabile. Anche perché si tratta dei nomi scientifici di due delle orchidee spontanee più famose: la “Scarpetta della Madonna” e la “Negritella”. In assoluto, le orchidee sono tra i fiori più apprezzati al punto da essere assurte al ruolo di protagoniste anche fuori dell’ambito botanico. Tutti gli appassionati di libri gialli, infatti, hanno ben presente che cosa ci sia nell’attico della “casa di arenaria al 918 della 35esima strada ovest di New York”: alcune migliaia di orchidee che Nero Wolfe cura con dedizione e passione assolute.

Uscendo dalla finzione letteraria, la sollecitazione a saperne di più arriva anche in terra bellunese. Dove, infatti, sono presenti più di cinquanta specie di orchidee, documentate dal certosino lavoro di pochi appassionati. Che hanno raggiunto risultati di assoluto valore, documentando il persistere di specie che erano state date per scomparse dal Bellunese. Perché l’orchidea è, giustamente, considerata un’eccellente indicatore della salute ambientale e, anche, delle modificazioni che – soprattutto per opera dell’uomo – l’ambiente deve subire.

Le orchidee spontanee del Bellunese sono state le protagoniste dell’ultimo incontro della Confraternita del Formaggio Piave Dop. «L’incontro di qualche mese fa con Dario Tonet – ha ricordato Fabio Bona, presidente della Confraternita – ci ha spinto a chiedergli di presentare almeno una parte della sua ampia documentazione fotografica relativa alle orchidee». Ne è uscita una serata davvero coinvolgente perché le immagini sono il frutto di una ricerca che non conosce soste.

«In realtà – ha ricordato Tonet – è importante verificare se e come le orchidee riescano a rimanere sul posto. Purtroppo, però, mi è capitato di trovare piante schiacciate dal passaggio di mezzi meccanici (e non certo agricoli) o vedere, al loro posto, un buco, segno inequivocabile di un estirpamento inutile oltre che dannoso. Perché quella pianta, trasportata altrove è destinata a morire rapidamente».

Per ognuna delle oltre quaranta orchidee proposte, Tonet ha fornito dati, elementi botanici e curiosità, riuscendo a suscitare curiosità e interesse per questi piccoli, grandi capolavori della natura.

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