Pensionati bellunesi della Cisl Fnp Belluno Treviso pronti per la manifestazione promossa da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil nazionali in piazza San Giovanni a Roma per sabato 1° giugno. “Dateci retta” è lo slogan scelto dai sindacati dei pensionati per chiedere al governo maggiore impegno sui temi che riguardano gli anziani: sanità, non autosufficienza, fiscalità, previdenza. La manifestazione rappresenta il traguardo finale di un percorso di mobilitazione iniziato lo scorso 9 maggio attraverso le tre grandi assemblee unitarie di Padova, Roma e Napoli.
«Nonostante i numerosi appelli rivolti alle forze politiche che governano il paese con l’obiettivo di trovare insieme delle misure che potessero andare incontro alle esigenze dei pensionati, l’unica decisione adottata dal governo”, denunciano i pensionati, «è stata quella del taglio della rivalutazione a partire dal 1° aprile, alla quale si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire a partire dal 1° giugno. La sforbiciata alla rivalutazione colpisce gli assegni sopra tre volte il minimo. Ad esempio, chi prendeva 2.050 euro lordi, cioè meno di 1.600 netti, perde 50 euro lordi nel 2019, 120 euro nel 2020 e 185 euro dal 2021. Per i Sindacati dei Pensionati della Cisl Fnp si tratta dell’ennesimo attacco al potere d’acquisto delle fasce più anziane della popolazione, che da vent’anni subiscono meccanismi di rivalutazione parziale delle pensioni, blocchi illegittimi, parziali ristori».
«Su temi di grande rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie, come fiscalità e sanità», spiega Rino Dal Ben, segretario generale della Cisl Fnp Belluno Treviso, «il governo ha scelto di non dare ascolto alle nostre richieste: per questo si è resa necessaria una grande mobilitazione che ha l’obiettivo di impedire che si continui con politiche sbagliate che danneggiano la condizione di vita già difficile dei pensionati».
Tre i temi al centro della manifestazione di sabato: pensioni, sanità e fiscalità. Per quanto riguarda le pensioni le richieste sono, oltre all’adeguamento al costo della vita, la ricostituzione del montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco della rivalutazione, l’aumento della platea dei beneficiari della 14esima, la separazione fra previdenza e assistenza e la riduzione della pressione fiscale per pensionati e lavoratori dipendenti.
Al centro delle rivendicazioni sulla sanità c’è la riforma delle Ipab, rispetto alla quale l’obiettivo è la loro trasformazione in Aziende di Servizi Pubblici alle Persone, organicamente integrate nel sistema Socio-Sanitario regionale e nella filiera dell’assistenza territoriale, e la richiesta di una legge sulla non autosufficienza che riconosca i livelli essenziali di prestazioni sociali, la promozione di forme di residenzialità innovative; il riconoscimento della figura dei caregiver e la riorganizzazione dell’indennità di accompagnamento, ma anche investimenti nella medicina del territorio, nelle cure intermedie e nella domiciliarità.
Ultima ma non ultima, la questione fiscale, per la quale si chiede un’azione efficace di lotta all’evasione per destinare le risorse recuperate alla riduzione della pressione fiscale su pensionati e lavoratori.
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