«Quando guardo indietro, vedo che la matematica è sempre stata al centro dei miei interessi. Anzi, il mio obiettivo era quello di insegnare la matematica, per far crescere il numero dei cultori. Per questo, dopo il liceo, mi sono iscritta a matematica-didattica». Questo l’incipit di Elena De Cia, ospite della Confraternita del Formaggio Piave Dop. Introdotta dal presidente, Fabio Bona, Elena ha raccontato e si è raccontata, prendendo le mosse dal suo percorso. «Verso la fine del mio corso di laurea ho scoperto la matematica applicata ed è stata una folgorazione. Cambio di indirizzo e tesi sulle “Traiettorie motociclistiche” applicate alle moto Aprilia, allora impegnate nella Superbike».
Alla Casa di Noale, evidentemente, le qualità di questa giovane feltrina non sono passate inosservate ed Elena è entrata nello staff della Superbike e poi della Moto GP. Presto è stata chiamata nel gruppo che cura l’elettronica e le strategie a supporto pista.
«Poi, nel 2017, mi è arrivata la proposta di diventare responsabile dello Sviluppo Strategie del Team ufficiale Suzuki. Confesso che non è stata una scelta facile. Poi, però, mi sono detta: se non ora, quando? E ho fatto i bagagli, decisa a mettermi alla prova. Ardua, certo. Perché non si tratta solo di andare lontano ma, e soprattutto, di convivere con una cultura diversa. Per dire, a Noale spesso si parlava in dialetto veneto, adesso bisognava confrontarsi in inglese e anche in giapponese».
Dopo due anni, ecco che Noale chiama nuovamente ed Elena risponde. Diventando Responsabile Reparto Strategie di Aprilia.
Dopo aver tratteggiato la realtà della Moto Gp, Elena ha proposto lo schema di un tipico weekend del Motomondiale. Le prove libere il venerdì, le qualifiche e la gara sprint il sabato, la gara lunga la domenica. «In realtà, sul circuito si arriva già a inizio settimana, per montare i motorhome, le officine e tutto ciò che serve a dare risposte pronte ed efficaci ad ogni possibile richiesta».
Destinatari di tutte le attenzioni i piloti, naturalmente, e le moto. Veri gioielli di tecnologia. «Sono la massima espressione della tecnologia e dell’ingegno; queste moto non sono in commercio e non si possono guidare per strada. Di fatto, sono quindi moto uniche ed in continua evoluzione, naturalmente sempre rispettando il regolamento. Quindi durante un Gran Premio ciascuna squadra è impegnata per l’evoluzione e l’adattamento della propria moto alle necessità del circuito, alle condizioni meteorologiche, alle richieste del pilota, cercando di raggiungere il mi-glior compromesso possibile tra le diverse esigenze».
«E qui si entra nel cuore del problema: la matematica applicata alle moto. Nella moto c’è una centralina, una sorta di mini computer, che elabora una serie di istruzioni (le ‘mappe’) costituite da tabelle di numeri, che permettono di far lavo-rare il motore in modo diverso, in base alle diverse situazioni in cui la moto si trova. Ogni curva, ogni dosso, ogni discesa e persino ogni rettilineo richiedono indicazioni diverse. Di modo che ne abbiamo oltre 3000 e sono in continuo ag-giornamento».
Il rapporto tra i tecnici e la moto, poi, e bidirezionale. A fine gara («Nelle moto, a differenza della Formula 1, non è ammesso farlo in diretta»), collegando la cen-tralina ai computer di servizio è possibile vedere ciò che è successo in pista. «Siamo così in grado di analizzare il comportamento di moto e pilota; anche tra-ducendoli in un output grafico per una più immediata informazione e per un rapi-do confronto».
Scorrendo gli ambiti nei quali ha operato e opera – dall’elaborazione dei profili de-gli pneumatici alla mappatura del circuiti, dall’analisi delle telemetria alla gestione e ottimizzazione delle strategie elettroniche ai nuovi metodi per l’analisi della prestazione – viene naturale pensare ad Elena come a un ‘tuttofare matematico’.
«Forse è così, in effetti. Ma c’è un aspetto che mi piace rimarcare: il lavoro di squadra. Durante un Gran Premio della Moto Gp, in pista sono presenti diverse figure esperte per ciascuna area della moto: veicolo, motore, elettronica, dinami-ca e strategie. Queste persone lavorano nel retro box e forniscono supporto al Team che si trova davanti con il pilota. Il Team è composto da un capo tecnico, un telemetrista, uno stratega, un sospensionista e diversi meccanici, ognuno specializzato nella propria mansione. E poi, grazie alle tecnologie a disposizione, ogni squadra è costantemente connessa con la propria azienda. I colleghi in azienda possono fornire supporto immediato o fare delle verifiche. E, infine, ma non meno importanti ci sono i responsabili della gestione dei ricambi, della logi-stica e della comunicazione, senza dimenticare i cuochi!».
Ma quali sono le competenze necessarie per svolgere al meglio il lavoro in questo mondo?
«Mi sono fatta una tabella che, credo, possa essere utile per tutti. Una sorta di ‘mappa’, giusto per restare in tema. Intanto concentrarsi, essere meticolosi e smart; poi aver sempre passione ed entusiasmo per auto motivarsi; saper lavora-re in gruppo, rimanendo umili; lo stadio costante: saper imparare ad imparare; saper comunicare in altre lingue e rispettare le scadenze. Ecco, direi che questo è il bagaglio indispensabile per costruirsi il futuro che si è immaginato».
Resta una breve nota. Tra Noale e il Bellunese ci dev’essere uno stretto legame. Oltre ad Elena, infatti, alla corte dell’Aprilia c’è lo zumellese Enrico Marchesani, già ingegnere di pista di Max Biaggi quando il pilota romano correva in Superbike. «È vero; e adesso Enrico collabora nello sviluppo dei motori».
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