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domenica 20 Luglio 2025, Sant' Apollinare di Ravenna

«Diamo l’acqua, in cambio chiediamo almeno strade sicure»

Belluno Alpina vuole coinvolgere Bim Gsp nel progetto antispopolamento

«Nel comprensorio prealpino insistono importanti prese d’acqua; curare il territorio vuol dire anche poter continuare a garantire i servizi»: da questa riflessione nasce l’idea di Belluno Alpina di coinvolgere nelle sue iniziative antispopolamento Bim Gsp. «Sono quattro le prese d’acqua presenti» nel territorio su cui opera l’associazione: «Tassei, che serve Valmorel; Ciroc, per Via delle valli e Tassei; due a Medil: Violant e Campagot, quest’ultima molto importante perché serve il Castionese e il Nevegal. Il comprensorio garantisce risorse anche alle realtà limitrofe, crediamo che sia il caso di essere “ricambiati” almeno con strade adeguate e sicure, non fosse altro che per garantire il transito dei mezzi che dovessero essere impegnati nelle operazioni di riparazione e di manutenzione».

Nasce da qui quindi l’idea di provare a coinvolgere nella prossima assemblea di Belluno Alpina anche l’azienda del servizio idrico integrato provinciale, in nome di quel binomio pubblico-privato sul quale l’associazione da sempre spinge per l’attuazione del progetto antispopolamento «Ronce 2020»: «Dobbiamo progettare in una logica di area vasta prealpina, combattendo l’abbandono attraverso progetti concreti, rendendo più attrattiva l’area valorizzando il bosco, le peculiarità naturalistiche e turistiche, l’agricoltura. Sappiamo di poter contare sul sostegno e sull’attenzione di alcuni membri della giunta del capoluogo: è necessario che il Comune di Belluno faccia valere il suo ruolo capofila, affiancando Bim Gsp, i comuni limitrofi e i privati in questo percorso».

I temi centrali sono noti: dal completamento del percorso natura/famiglia da Ronce al Nevegal fino a Valmorel, con altri 3 km di strada naturalistica silvopastorale a quota 1000 e con nuovi punti di ristoro, alla costituzione del consorzio forestale per gestire il bosco e creare economia dalla filiera del legno, dalla ristrutturazione dell’ex scuola di Ronce quale luogo di incontro e confronto per la gestione consorziale e come punto di ristorazione alla sistemazione e adeguamento delle strade, ormai ridotte ai minimi termini sia verso il Nevegal che per Piandelmonte, Tassei e Cet.

«Servono idee per lo sviluppo del territorio, solo così si possono creare situazioni che invogliano i soggetti privati ad investire qua. Dobbiamo decidere quale futuro vediamo per queste località e lavorare duramente per realizzarlo: senza obbiettivo, l”unico destino è quello del continuo e inesorabile spopolamento. Questi obbiettivi però non devono essere calati dall’alto, ma devono essere il frutto delle idee e delle proposte delle popolazioni che abitano e conoscono il comprensorio con le sue problematiche e i suoi punti di eccellenza» rimarcano dall’associazione. «Alle infrastrutture vanno aggiunte poi occasioni di ritrovo sociale, di festa e di promozione del territorio: i volontari locali hanno creato numerosi eventi per i residenti, soprattutto per quelli più anziani, che hanno comunque intrattenuto anche i visitatori, ma non è un segreto che il nostro obbiettivo è quello di portare il Giro d’Italia nelle nostre terre, coinvolgendo l’intero comprensorio con una proposta che interessa l’Alpago, Ponte nelle Alpi, Belluno e Limana».

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