Continua la crescita del turismo, anche nella città di Belluno. I dati forniti dalla Regione Veneto per l’anno 2018 fanno segnare infatti un’ulteriore saldo positivo rispetto alle annualità precedenti. Sfondati i 60mila arrivi (60.526) lo scorso anno, contro i 58.850 del 2017: 1.676 unità in più, con una crescita del 2,8%. Ancora migliore il risultato sul fronte delle presenze, dove si è sfiorata quota 170mila: 169.303 quelle registrate nel 2018, 160.377 nel 2017; una crescita di 8.926 presenze, pari al 5,6%.
Ecco anche i numeri relativi ai periodi dell’amministrazione Massaro: nel 2011 gli arrivi erano stati 37.442, a fronte di 113.436 presenze. Nell’arco di sette anni si sono registrati un + 61% di arrivi e un + 49% di presenze
«Dati molto positivi e incoraggianti, segno di una politica turistica che funziona”, commenta il sindaco, Jacopo Massaro. «Abbiamo un territorio ricco di iniziative, che attira sotto il profilo ambientale, sportivo e culturale e su questo dobbiamo continuare a investire».
Proprio la cultura, per Massaro, è il traino vincente per il turismo di qualità: «Basta guardare i dati della Giornata di primavera, organizzata dal Fai: 3mila persone sono arrivate in città, dalla provincia ma anche da fuori, per ammirare le bellezze di Palazzo Bembo e del “Botegon” di Borgo Piave», sottolinea. «Segno che si può fare risultati positivi anche puntando su un turismo “slow” di qualità, che coniughi offerta culturale, sostenibilità ed accoglienza, portando in città turisti consapevoli e non le grandi masse, che fanno numeri, ma lasciano poco o nulla sul territorio».
Legato alla cultura era stato anche il boom del 2017, con l’inaugurazione di Palazzo Fulcis, che per alcuni aveva “gonfiato” il risultato turistico di quell’anno. «L’apertura del nuovo museo era stato un evento di grande richiamo, ma abbiamo dimostrato di saper fare altrettanto bene, e addirittura meglio, anche senza manifestazioni di livello internazionale», mette in evidenza il sindaco, che già nel corso dell’assemblea nazionale di Anci a Rimini dello scorso ottobre aveva evidenziato il ruolo della cultura nell’economia del capoluogo.
«Ora la grande sfida per la nostra città diventa quella dell’accoglienza, dei posti letto: negli ultimi anni, sono stati fatti investimenti importanti in città per un’ospitalità di alta qualità», conclude. «Stiamo ragionando con dei privati sulla realizzazione di un ostello di fianco alla stazione, e un ruolo importante avrà lo sviluppo dei fondi del Bando Periferie, ma abbiamo anche avviato esperienze di albergo diffuso, come quelle nella zona di Bolzano Bellunese o in Nevegal. Sempre in Nevegal, c’è la necessità di una struttura ricettiva adeguata, e in questo senso ci stiamo già muovendo, sperando di trovare degli investitori. A questo, andrà affiancata una ancor più elevata qualità dei servizi turistici e dell’offerta di eventi e manifestazioni. Vista la tendenza di continua crescita, la speranza è di attirare nuovi privati pronti ad investire nell’accoglienza e nell’offerta turistica».
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