Per quasi due secoli, fino al 1987, ha servito i Bellunesi come Ospedale cittadino. In origine ospitava il Seminario. E tra poche settimane, a partire da marzo, Palazzo Bembo sarà sede di corsi di alta formazione, consulenza e ricerca applicata. Alla cerimonia del taglio del nastro dell’Hub «Veneto delle Dolomiti» di Luiss Business School sono intervenuti il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton, il presidente di Confindustria e Luiss Vincenzo Boccia e il presidente della Luiss Business School Luigi Abete.
I primi corsi executive, cioè quelli rivolti alle imprese del territorio – e per i quali sono già state raccolte numerose adesioni – partiranno a marzo. I corsi master inizieranno con l’anno accademico, in autunno. Costituito da Luiss Business School in collaborazione con Confindustria Belluno Dolomiti, Provincia di Belluno, Comune di Belluno, Comune di Feltre e Consorzio Bim Piave di Belluno, il nuovo Hub punta a colmare uno storico vuoto formativo e svilupperà iniziative di formazione, consulenza e ricerca in base alle specifiche esigenze del territorio e dei destinatari. Si tratta del terzo polo a livello nazionale della Luiss, dopo Roma e Milano, e nasce con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento dell’alta formazione del Nord Est.

«Credo che, in una giornata come questa, sia indispensabile interrogarsi su come è nata la trasformazione di Palazzo Bembo», ha detto il sindaco Massaro. «Il progetto risale ormai a parecchi anni fa ed è una risposta a un territorio in grado di adattarsi alle esigenze via via emergenti, comprese quelle legate al mercato del lavoro». Un mercato che richiede figure sempre più specializzate. «Il lavoro di squadra che ha portato a Belluno la Luiss rientra nelle azioni volute per far sì che i nostri giovani decidano e abbiano le possibilità di restare a vivere nel nostro territorio», ha evidenziato Padrin. «Ovvio che puntiamo ad attrarre anche figure dall’esterno, a rendere la provincia attrattiva».
«Per il Bellunese è un momento storico. Sono orgogliosa che Confindustria Belluno Dolomiti abbia ideato e portato avanti questo progetto con convinzione e senza risparmiarsi. Il mio grazie a chi ci ha sostenuto», ha messo in risalto la Berton. Convinto che l’Hub sia uno strumento di crescita e formazione per i giovani è il presidente della Luiss, Abete: «Il progetto ha la possibilità di dare nuovo slancio economico al bellunese e a questa regione. Dobbiamo investire e crescere proprio nella formazione dei nostri talenti, danto loro concrete opportunità di lavoro sul territorio. Per riuscirsi è necessario rafforzare il legame tra mondo dell’università e quello delle imprese». Una vera e propria sfida, bisogna dirlo. E proprio parlando di sfide, quella delle Olimpiadi, secondo Zaia, rappresenta un buon «laboratorio» in vista di ulteriori traguardi. «L’arrivo a Belluno della Luiss risponde di fatto a un bisogno», ha detto, «il territorio necessità di standard sempre più elevati». E non è mancato un riferimento al tema dell’autonomia del Veneto.
«Ci sono persone che, trovandosi di fronte a novità e sfide, si chiedono ‘‘perché’’. Altre, invece, si dicono ‘‘perché no?’’. Proprio questo fa la differenza», ha commentato il ministro Boccia. «Dall’inaugurazione di oggi emergono due messaggi forti: l’importanza delle imprese e i valori del territori. Una forte identità che parte da Belluno e dal Veneto e che è fatta per aprirsi e non per chiudersi».

Il taglio del nastro della sede della Luiss a Palazzo Bembo – la sede è stata benedetta dal vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni – precede di quasi due mesi la partenza dei corsi. Le aule che saranno utilizzate sono ancora spoglie e saranno arredate a cura della Luiss nelle prossime settimane. Verranno utilizzate tre sale, due da venti posti e una da cinquanta posti. Tutto sarà multimediale e a elevatissimo contenuto tecnologico.
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