Alcuni concerti, che prima dell’inizio del lockdown erano già stati programmati e concordati, non potranno essere realizzati quest’estate, o perché si tratta di esibizioni di cori che sono considerati “assembramenti” o perché gli artisti internazionali coinvolti non riescono a intraprendere viaggi verso l’Italia. Quattro eventi, invece, animeranno i mesi di luglio e agosto in Agordino. Stiamo parlando della rassegna organizzata dall’Associazione Le Muse e le Dolomiti. «Non vi nascondiamo che con questa non facile situazione il nostro sodalizio dubitava di poter presentare la VIII rassegna estiva, ma abbiamo buone notizie», mettono in risalto i promotori. «I concerti che non si svolgeranno quest’estate non sono stati cancellati cancellati, ma posticipati al periodo invernale. Avremo dunque ampia opportunità di condividere la musica nei mesi di dicembre e gennaio, facendo così in modo di non interrompere ma di rafforzare il rapporto di scambio con il nostro pubblico attraverso la ricerca costante di bellezza e armonia. A riguardo della rassegna estiva di luglio e agosto, siamo felicissime di potervi presentare quattro eventi bellissimi, che si terranno tutti nell’Agordino, organizzati con massima cura per la sicurezza sanitaria».
Ad aprire l’ottava edizione della rassegna estiva di “Le Muse e le Dolomiti” saranno due arpiste tra le più richieste al mondo, il 19 luglio nella chiesa monumentale di San Simon, Vallada Agordina. Mara Galassi ha collaborato e collabora con i più prestigiosi gruppi di musica antica in Europa, tra i quali “Concerto Vocale” (dir. Jacobs), “Concerto Italiano” (dir. Alessandrini), “Mala Punica” (dir. Memelsdorff), e altri ancora. Non di meno Flora Papadopoulos è richiesta dai più rinomati direttori d’orchestra di musica antica contemporanei, ad esempio Alessandrini, Spinosi, Alarcon, Guglielmo e altri ancora. Il duo proporrà un suo progetto unico, dedicato alle arpe suonate nel Settecento alle Corti del Nord-Europa. Infatti, le due musiciste porteranno a San Simon più modelli di arpe settecentesche, le spiegheranno e le suoneranno. L’inizio è alle 21. Una calda raccomandazione: per questo evento la prenotazione è obbligatoria, (al 340 2305439 o via mail: ufficio@musedolomiti.it), in quanto l’organizzazione vuole evitare che le persone, magari venendo da lontano, non trovino più posto.
Il 28 luglio toccherà alla lirica che, sin dal lancio di “Le Muse e le Dolomiti”, è stata una parte significativa del progetto. Le Muse e le Dolomiti organizza infatti dal 2013 una Masterclass internazionale di canto lirico, che fino ad ora, ha portato circa 150 cantanti, provenienti da sei nazioni diverse, a Falcade. L’insegnante è Adelisa Tabiadon, famosissimo soprano lirico-spinto che ha cantato nei più prestigiosi teatri d’Italia e del mondo, interpretando ruoli principali del repertorio verdiano, sempre a fianco di figure importanti come Luciano Pavarotti, Leo Nucci e Riccardo Chailly. Il 28 luglio ci sarà anche il Maestro accompagnatore Loris Peverada, che ha collaborato con artisti del livello più alto e con numerosi teatri ed enti importanti, come quelli di Macerata, Montepulciano, L’Aquila, Trieste, Nizza, Lugano oltre alla Radio della Svizzera Italiana. L’appuntamento in questo caso è in Piazza Augusto Murer (Molino, Falcade) alle 17 e in replica alle 21. Consigliata la prenotazione.
Il titolo della terza serata è “Auguri a Tre Grandi”. La data da segnare sul calendario è quella del 9 agosto, nella chiesa arcidiaconale di Agordo. Oda Zoe Hochscheid, mezzosoprano e Giovanni Feltrin, organo, si esiviranno in un concerto dedicato a Beethoven, Fauré e Vierne… e dintorni, in collaborazione con Agordo Musica / Settimana Organistica. Anche in questo caso è consigliata la prenotazione.
Il 10 agosto di nuovo a Falcade, nella chiesa parrocchiale, dove torna a esibirsi il rinomato “Organduo” di Ai Yoshida e Alex Gai. I due organisti, riconosciuti a livello internazionale sia come solisti che come duo, sorprenderanno con un programma che si estende su cinque secoli. L’organo presente nella chiesa fu costruito nel 1995 da “Organi Pinchi”. Grazie alla felice decisione del parroco don Andrea, durante il lockdown di marzo e aprile scorsi, lo strumento ha avuto doverose e accurate pulizie e un’accordatura completa, eseguita dall’organaro Francesco Zane. La serata è quindi l’occasione per sentire l’organo tornato in tutto il suo splendore. «Chiediamo gentilmente al nostro pubblico di ricordarsi la mascherina», sottolineano i promotori.
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