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Dolomitike, da Auronzo un appello per il calcio femminile

Nel campo che ha ospitato il ritiro della Lazio è andato in scena il primo «Trofeo Dolomitike» con una selezione di calciatrici del Cadore e del Comelico (il «Team Dolomitike»), costituito per l’occasione.

Calcio femminile protagonista oggi, domenica 6 settembre, ad Auronzo di Cadore con il primo «Trofeo Dolomitike», realizzato in collaborazione con Asd Keralpen Belluno nel contesto di «Dolomitike – La montagna delle donne», la rassegna di eventi al femminile promossa dal Comune di Auronzo insieme al Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti e all’agenzia E20. Il torneo, aperto con un minuto di silenzio in segno di lutto per la tragica scomparsa del finanziere Sergio Francese, si è svolto nella forma di un quadrangolare che ha visto affrontarsi il Keralpen suddiviso in tre formazioni (con maglie verdi, azzurre e bianche) e il «Team Dolomitike» (in maglia rosa), speciale rappresentativa costituita per l’occasione (per la cronaca, il torneo è stato vinto dalla squadra azzurra del Keralpen).

Promotrice della rappresentativa Dolomitike la venticinquenne auronzana Daniela Pomarè, ex calciatrice con un passato nel Cadore, nel Domegge e nello stesso Keralpen. «Ho visto che l’organizzazione di Dolomitike aveva ideato questo torneo di calcio femminile – racconta Daniela – e così mi sono proposta di mettere insieme una squadra che rappresentasse lo spirito della manifestazione: ho contattato oltre 40 ex giocatrici e alla fine sono riuscita a trovarne dieci disposte a partecipare al torneo». Un’idea, prosegue Daniela, nata per lanciare un appello alle società sportive del territorio. «Il calcio femminile nella nostra provincia a oggi è rappresentato dal solo Keralpen, una situazione che rende difficile per chi viene dal Cadore o dal Comelico frequentare allenamenti con regolarità. Ho pensato quindi che la “vetrina” di Dolomitike fosse lo spazio giusto per mandare un messaggio alle società sportive locali, ovvero raccogliere la sfida di creare nel territorio un settore giovanile che raccolga calciatrici provenienti dalle valli distanti dal capoluogo».

Nel mancato decollo del calcio femminile a livello locale, gravano, d’altra parte, non solo problemi logistici. «Le famiglie fanno fatica ad accettare che una ragazza desideri giocare a calcio, ritenuto uno sport esclusivamente maschile», riconosce Daniela. «È una barriera che nel nostro territorio dobbiamo ancora superare: per questo è importante per il calcio femminile ripartire dalle nuove generazioni, puntando nel frattempo sul valore sociale e culturale di manifestazioni come Dolomitike, che rendono le donne protagoniste e le stimolano a riflettere sul proprio ruolo nella vita di tutti i giorni». Un appello prontamente raccolto dal presidente del CS Auronzo, Ruggero Vecellio: «La nostra società gestisce il settore giovanile in collaborazione con il Cadore e il Comelico – ha affermato a margine della manifestazione – insieme valuteremo di fare uno sforzo per dare al nostro territorio una squadra femminile, partendo dalle categorie giovanili. Un investimento per il futuro delle nostre comunità, che ci piacerebbe far partire entro il 2021, anno del centenario del calcio Auronzo».

Al termine del torneo, le partecipanti e il pubblico presente hanno preso parte a una conferenza organizzata dalla Questura di Belluno sul tema «Bullismo e cyberbullismo», che ha visto intervenire l’assistente capo coordinatore Wirna Triches, il commissario capo Federico Farris, il vice ispettore Patrizia D’Alberto e l’assistente capo Barbara Bortoluzzi. «L’età media dei casi di bullismo e cyberbullismo, purtroppo, si sta progressivamente abbassando», hanno spiegato i relatori. «È importante trasmettere ai giovani il messaggio di non subire silenziosamente certi comportamenti, ma di aprirsi e parlarne senza paura, per evitare che sfocino in situazioni peggiori. Oggi la Polizia offre strumenti innovativi per la lotta a questi fenomeni, come la app YouPol, ma la prima arma è comunque la prevenzione, che portiamo avanti organizzando incontri con le scuole di tutto il territorio. Per la prima volta oggi, qui a Dolomitike, abbiamo parlato di questo tema a giovani e a genitori in un contesto diverso dal solito, ovvero quello sportivo: lo sport è un alleato fondamentale per la lotta contro il bullismo, siamo grati a Dolomitike di averci coinvolto in questa giornata».

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