Il Veneto è in fascia gialla. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la diretta delle 20.20 di oggi. Il nuovo Dcpm entrerà in vigore venerdì 6 novembre, e non domani. Resterà in vigore fino al 3 dicembre. L’Italia, secondo i diversi livelli di rischio, è divisa in tre fasce: gialla, arancione e rossa. La zona gialla, quindi, sostituisce la verde di cui si era parlato fino a questo momento. La collocazione delle regioni nelle varie fasce è decisa dal ministro della Salute, sentiti i governatori, sulla base di 21 parametri. Nell’area gialla, con criticità moderata, oltre al Veneto rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Friuli Venezia-Giulia.
La zona gialla prende il posto di quella verde in quanto Palazzo Chigi non vuol fare passare il messaggio (errato) che la zona verde possa essere esente da rischi e problemi derivati dalla diffusione della pandemia. In sostanza, anche quella gialla è dunque una zona di allerta Covid.
Ma come significa in concreto? Il Veneto non subirà limitazioni in più rispetto a quelle decise a livello nazionale, come il coprifuoco alle 22. Bar e ristoranti rimangono aperti con l’orario attuale, cioè fino alle 18. Le serrande non si abbassano per altre attività. Non ci saranno limitazioni agli spostamenti (sino alle 22) su tutto il territorio di competenza. Consentiti gli spostamenti anche fuori regione, purchè le regioni accanto siano nella stessa zona a rischio moderato. In ogni caso è raccomandato a tutte le persone, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblico o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute e per situazioni di necessità. Scuola a distanza al 100% per le superiori. Elementari e medie continuano invece in classe. Sabato e domenica chiusura dei centri commerciali, eccetto negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole. La capienza dei mezzi pubblici – esclusi gli scuolabus – scende al 50%. Musei e mostre chiusi, così come corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie.
Tra i 21 parametri che stabiliscono l’inclusione in una fascia o in un’altra ci sono il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità.
M.R.
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