Belluno °C

venerdì 5 Dicembre 2025,

Ideal Standard, lavoratori invitati all’unità per sostenere lo stabilimento di Trichiana

Attesa per l’esito dei prossimi incontri programmati in Regione e al Ministero dello sviluppo economico. La speranza è quella che si arrivi a una vendita senza fermare la produzione.

Si è tenuta questa mattina all’Ideal Standard di Trichiana l’assemblea dei lavoratori che era stata programmata ieri, insieme a due giorni di sciopero, all’arrivo da Roma della notizia che i dirigenti dell’azienda avevano comunicato la decisione di terminare l’attività dello stabilimento nei prossimi mesi. Una decisione motivata dal fatto che il gruppo Ideal Standard, di proprietà di fondi di investimento belgi e australiani, è indebitato (pare per 3 miliardi) e che a Trichiana i costi di produzione sono superiori del 40% rispetto a quelli di altre realtà produttive.

A fronte di questa situazione – spiegano Bruno Deola della Femca Cisl, Denise Casanova della Filctem Cgil e Giorgio Agnoletto della Uiltec Uil – i lavoratori sono stati invitati a rimanere uniti e a continuare a restare in azienda, condizione essenziale per garantire la continuità della produzione. Questo è infatti il primo obiettivo, in attesa che si avviino le trattative di vendita alle quali l’attuale proprietà si è detta disponibile (vendita che non deve essere solo dello stabilimento – hanno sottolineato i sindacalisti – ma anche del marchio Ceramica Dolomite).

Il primo confronto avverrà il prossimo 5 novembre in Regione, il successivo dopo meno di 2 settimane, il 17, al Ministero dello sviluppo economico. «Proveremo a dare fiducia alla volontà di incontrarci e alla disponibilità a traghettare lo stabilimento verso una nuova proprietà», ha detto Agnoletto. «Dallo scoramento si deve passare all’impegno», ha sottolineato Denise Casanova che si è anche detta fiduciosa che lo stabilimento possa rimanere perché «l’azienda è disponibile a vendere e tutte le istituzioni sono impegnate».

Da parte sua Deola, dopo aver espresso qualche riserva sul 40% di maggiori costi imputati allo stabilimento di Trichiana (ritenendo che i conti potrebbero essere fatti in modo diverso e che anche l’organizzazione della produzione potrebbe essere più efficiente ed economica), auspica che ci possa essere la vendita a «imprenditori veri». Magari come è avvenuto all’ex stabilimento Ideal Standard di Roccasecca che è stato ceduto, o meglio regalato a un imprenditore (per 10 euro), che ora lo sta facendo funzionare dopo averne riconvertito la produzione. Ma c’è anche un altro esempio non positivo che inquieta, quello dello stabilimento Ideal Standard di Orcenicco per il quale non c’è stata nessuna vendita e non è andato a buon fine neppure il tentativo di costituire una cooperativa tra i dipendenti.

I 450 dipendenti della Ideal Standard di Trichiana e i circa 200 dell’indotto (mensa, pulizie ecc.), restano in trepidante attesa dei prossimi incontri nella speranza che lo sbigottimento e lo scoramento provati all’annuncio della prossima chiusura possano essere superati dal concretizzarsi di nuove prospettive di continuità.

Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *