Presa di posizione di associazioni, categorie e sindacati contro la prossima chiusura da parte dell’Anas della Galleria Comelico per lavori di manutenzione. Lavori che avranno una durata di 535 giorni, se la chiusura dell’infrastruttura sarà totale, o di 745 giorni se le Amministrazioni locali accetteranno l’utilizzo della galleria a senso unico alternato di giorno e la sua chiusura permanente di notte.
Secondo l’Associazione Comelico Nuovo, il Comitato Galleria Comelico Bis, l’Union Ladina dal Comelgo, Appia CNA, Confartigianato Belluno, Confindustria Belluno Dolomiti, Confcommercio Belluno, Coldiretti Belluno, Confagricoltura Belluno –Treviso, Cgil Belluno, Cisl Belluno Treviso, Uil Belluno si tratta di condizioni inaccettabili perché comporterebbero danni incommensurabili alla popolazione locale, alle attività produttive e al turismo.
In secondo luogo viene ritenuta inaccettabile anche l’ipotesi di utilizzare la strada provinciale 532 del Passo di Sant’Antonio come via alternativa da e per la Val Comelico durante il periodo di chiusura della galleria perché non è in grado di soddisfare la richiesta di percorribilità del traffico pesante, di rispondere in modo efficiente alle intensità del traffico turistico e locale e di offrire collegamenti agevoli con la viabilità statale che collega il fondovalle del Comelico da una parte con Sappada e il Friuli Venezia Giulia e dall’altra con il Passo Montecroce e le Provincie di Bolzano e Trento. Inoltre, cosa ben più grave, non è in grado di garantire tempi di percorrenza certi e/o compatibili con emergenze sanitarie gravi o di altro genere.
Viene fatto inoltre presente che la chiusura totale o parziale della Galleria Comelico potrà pregiudicare irreparabilmente la già fragile e precaria economia locale, escludendo il Comelico dai corridori turistici italiani ed esteri. A questo proposito viene fatto presente che, sulla base di dati ufficiali messi a disposizione dalla Camera di commercio di Belluno Treviso lo scorso dicembre e stimando un decremento medio del Pil locale in caso di chiusura della galleria del 40% all’anno per 4 anni consecutivi (al netto della possibilità di un suo recupero totale negli anni successivi alla fine dei lavori di manutenzione), il danno subito dalla popolazione e dalle attività produttive locali supererà i 200 milioni di euro.
Alla luce di questi dati, associazioni, categorie e sindacati ritengono che i lavori di manutenzione della Galleria Comelico programmati dall’Anas debbano essere posticipati fino a quando non sarà agibile in piena sicurezza e senza soluzione di continuità fisica e temporale una via da e per il Comelico diversa dalla strada provinciale 532, anche recuperando la vecchia sede della strada statale 52. A questo fina l’Unione Montana del Comelico sta incaricando una primaria società di ingegneria affinché realizzi il progetto preliminare per il recupero della vecchia sede della strada statale 52 tra Santo Stefano e Cima Gogna (oggi di proprietà dei Comuni di Santo Stefano di Cadore ed Auronzo di Cadore) lungo la destra orografica del fiume Piave.
Infine associazioni, categorie e sindacati ritengono che sia necessario redigere e sottoscrivere un protocollo di intesa tra Anas ed Amministrazioni locali finalizzato alla realizzazione di una strada di servizio alla Galleria Comelico in destra orografica del fiume Piave, in grado di supplire anche in futuro ad eventuali ed ulteriori chiusure del tunnel e di essere in futuro collegata con tunnel trasversali alla galleria Comelico come seconda canna a cielo aperto, per l’adeguamento della strada statale 52 agli standard E-road network.
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