Dolomiti Bellunesi

Il Vescovo: la morte di Papa Benedetto XVI ci addolora e ci commuove

Appena giunto a conoscenza della morte di papa Benedetto XVI, il vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, ne ha subito informato la diocesi, ricordandone la figura e invitando a pregare per lui, riconoscenti per la testimonianza di vita e di ministero che ha saputo offrire nel corso degli anni.
Ecco, qui di seguito, il messaggio del Vescovo Renato.

«È giunta la notizia della morte di Benedetto XVI. Ci addolora e ci commuove questo passaggio di vita che siamo chiamati a riconoscere e vivere alla luce della Pasqua del Signore Gesù. Ci conforta la testimonianza di fede limpida e profonda, con cui il Papa emerito ci ha accompagnati, confortati, illuminati sulle strade della fedeltà a Cristo e del servizio alla Chiesa, anche in questi ultimi anni così particolari, densi di preghiera e intensi di amore. Negli ultimi giorni, l’invito a pregare per Lui, che Papa Francesco ha rivolto a tutta la Chiesa, ci ha sollecitati a tanta riconoscenza e ammirazione.

Ora le nostre comunità perseverino nella preghiera per il Suo incontro con Cristo Risorto. Invito tutti i presbiteri della nostra Chiesa di Belluno-Feltre – che Papa Benedetto ha incontrato venendo in queste nostre terre – a predisporre una preghiera particolare nella celebrazione dell’Eucaristia di questa vigilia della Solennità di Maria santissima Madre di Dio, celebrazione caratterizzata dal canto del Te Deum. La testimonianza di vita e di ministero di Benedetto XVI ci pone nell’atteggiamento più intenso per portarci in gratitudine dinnanzi alla misericordia e alla provvidenza di Dio».

Attendiamo ulteriori indicazioni per eventuali modalità di celebrazione e di suono delle campane. Appena possibile ne daremo informazione.

Restiamo nella comunione di fede, di speranza e di carità che Benedetto XVI con nobiltà d’animo e luminosa sapienza ha servito.

+ Renato, vescovo»

Ricordiamo che nel luglio del 2007 Papa Benedetto trascorse un periodo di riposo a Lorenzago di Cadore, alloggiando nella villetta che già aveva ospitato Giovanni Paolo II, visitando le Dolomiti e cogliendo l’occasione per presiedere una solenne celebrazione dell’Angelus in piazza a Lorenzago e per incontrare i sacerdoti ad Auronzo di Cadore.