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lunedì 15 Dicembre 2025,

Il Cadore ricorda Eugenio Padovan: un incontro il 18 marzo

Gruppo Archeologico Cadorino, Magnifica Comunità di Cadore e Cadore-Musei in Rete organizzano l’appuntamento, con la proiezione di un video inedito

A tre mesi dalla sua scomparsa, Gruppo Archeologico Cadorino, Magnifica Comunità di Cadore e Cadore-Musei in Rete invitano a un incontro per ricordare il ricercatore, giornalista e amico Eugenio Padovan, figura di riferimento per l’archeologia bellunese e cadorina degli ultimi 50 anni.

L’appuntamento sarà sabato 18 marzo alle 16, nel Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, sotto il titolo: «Il Cadore ricorda Eugenio Padovan», introduce il giornalista Ezio Franceschini.

L’incontro prevede la proiezione di un video inedito con immagini commentate da Eugenio Padovan su 25 anni di scoperte archeologiche in Cadore, realizzato in occasione dei 25 anni del Gruppo Archeologico Cadorino. A seguire le testimonianze delle tante persone che hanno avuto modo di conoscere, apprezzare e lavorare con Padovan.

«La notizia dell’improvvisa scomparsa di Eugenio ci ha lasciati increduli prima ancora che addolorati», ha scritto Giovanna Deppi a nome del Gruppo Archeologico Cadorino. «I nostri primi contatti risalgono agli anni ‘70 del secolo scorso, e sono diventati sempre più frequenti da quando, nei primi anni ‘80, lui entrò a far parte della Soprintendenza Archeologica per il Veneto come Assistente Tecnico Scientifico. Proveniente dal settore metalmeccanico, Eugenio è riuscito a fare della sua passione per l’archeologia e per la storia antica una professione, in modo da potervisi dedicare a tempo pieno con caparbietà, impegno e competenza».

Lo ha fatto, ricorda Deppi, «non da dietro una scrivania ma spostandosi continuamente con mezzi pubblici da un angolo all’altro del territorio provinciale per approfondire segnalazioni di ritrovamenti, monitorare movimenti terra e tutelare reperti: a lui il Cadore deve infatti la gran parte dei ritrovamenti archeologici di quel periodo. Nel 1996, insieme a Giancarlo Arnoldo primo presidente, Padovan ha avuto un ruolo importante nella nascita del Gruppo Archeologico Cadorino.

Numerose le conferenze che Eugenio Padovan ha tenuto in Cadore: «La necropoli di Castellavazzo» e «Archeologia nel Bellunese» (1996); «Archeologia in Comelico?» e «Romanità in provincia di Belluno» (1997); «Auronzo 2000 anni di storia», con Davide Pacitti, «Mel dalla preistoria al medioevo», «La tomba del gigante; una sepoltura di 3500 anni fa nel Bellunese» (1999); «Lo scavo archeologico di piazza Santa Giustina, relazione preliminare», con Davide Pacitti (2000); «L’Alpago nell’età del ferro e in età romana; nuove scoperte» (2003); «L’Alpago nell’età del ferro» (2005); «Aggiornamento archeologico del territorio bellunese» (2009); «Archeologia in Cadore, aggiornamenti» e «Archeologia in Alpago dall’età del ferro all’età romana. Le necropoli di Pian de la Gnela e di Staol (Pieve d’Alpago)» (2015); «Mel, ipotesi sulla primitiva urbanizzazione» (2020); «GB Frescura e la scoperta di Lagole», con Letizia Lonzi e Dino Ciotti (2021). Dopo la sospensione per l’emergenza sanitaria, aveva già dato la sua disponibilità per altre conferenze.

«Un argomento centrale nelle nostre conversazioni», ha ricordato Deppi , «era la convinzione che la provincia di Belluno, ricca di valori non solo ambientali ma anche archeologici, storici e architettonici, meritasse una attenzione maggiore da parte delle autorità di riferimento, e che avremmo potuto ottenerla solo unendo le forze e lavorando per obiettivi comuni». Da qui la sua proposta di riproporre gli “Stati generali” dell’archeologia e dei beni culturali bellunesi e di aprire tavoli con la Provincia e con la Soprintendenza.

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