Nella mattinata di ieri, sabato 5 agosto, la sala dell’Ente cooperativo di Calalzo di Cadore è sorprendentemente gremita: Michela Rossa inaugura l’esposizione delle sue icone, frutto di anni di lavoro e di ricerca spirituale e artistica. Sono diverse opere realizzate dal 1998 ad oggi. Il percorso espositivo è corredato da una serie di pannelli illustrativi, che spiegano al profano il linguaggio dell’iconografia orientale e raccontano le tecniche realizzative e le chiavi spirituali sottese all’opera.
La presentazione della mostra è stata affidata a don Davide Fiocco, insegnante di teologia patristica presso gli istituti teologici di Treviso e Bolzano, che ha condotto l’attento pubblico attraverso la storia antica e il senso teologico delle icone. «Oggi noi occidentali ammiriamo, copiamo o scopiazziamo le icone. L’arte iconografica ci ha aperto gli occhi del cuore sulle Chiese orientali. Come i magi vennero da oriente, così anche la Chiesa latina può aspettarsi qualche dono prezioso delle Chiese dell’Oriente cristiano».

Così invece si racconta Michela: «Ho cominciato ad avvicinarmi alle icone nel 1998, facendo un corso di iconografia in Francia, presso due giovani iconografi usciti dalla scuola di Cluny. Sono riuscita a farli venire in Italia, organizzando dei corsi a Col Cumano. Da lì è iniziata una bellissima esperienza tra i partecipanti, facendo nascere il gruppo chiamato “Le voci dell’icona”, che serviva per far conoscere le icone e spiegarne il significato». Il gruppo curò poi una serie di pannelli, per far capire il significato tecnico e spirituale delle icone. «Abbiamo fatto parecchie mostre, ma la più importante si è tenuta nel 2004 nella chiesa di San Pietro a Belluno, onorata dalla visita del vescovo Savio. Poi il gruppo si è assottigliato. Rimangono pochi “fedeli”; ma io continuo a scrivere».
La mostra resterà aperta ogni giorno fino al 20 agosto, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

1 commento
Rita S.
Mi dispiace non esserne venuta a conoscenza per tempo. Sull’Amico non ho trovato traccia di questo evento, forse potrebbe essermi sfuggito. Peccato perché accostarsi a simili eventi dopo una precisa, esauriente presentazione (conosco don Davide)
consente poi di assaporarne in pieno la bellezza.