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giovedì 7 Agosto 2025, San Gaetano Thiene

Belluno, la Provincia rinuncia al terzo lotto dei lavori all’Istituto Segato

Avviata la richiesta per spostare il finanziamento Pnrr su un altro intervento. Il presidente Padrin: troppe contrarietà da parte di insegnanti e operatori scolastici (foto Google Maps).

La riqualificazione dell’Iti Segato di Belluno completerà i lotti 1 e 2, ma non il terzo stralcio di interventi. La Provincia di Belluno infatti, a seguito delle numerose e forti proteste da parte di insegnanti e operatori scolastici, ha deciso di rinunciare formalmente al finanziamento Pnrr vinto per la progettazione dell’intervento. E contestualmente chiede di spostare le risorse – 7,1 milioni di euro – scorrendo la graduatoria che vede in posizione utile un’altra scuola bellunese, il liceo Renier.

«È un peccato dover interrompere la riqualificazione completa del Segato, avviata con i lavori dei lotti 1 e 2. Ma la situazione che si è creata ci impone uno stop», afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «A seguito dei finanziamenti Pnrr sull’Istituto, che ammontano a quasi 15 milioni di euro, abbiamo condiviso con la dirigenza della scuola il percorso di progettazione e realizzazione degli interventi. Insegnanti e personale dell’istituto hanno mostrato forti perplessità sui lavori e sulla gestione dei cantieri. L’Amministrazione provinciale non può mostrarsi insensibile di fronte alle preoccupazioni manifestate in più occasioni e per questo abbiamo deciso di fermarci ai primi due lotti».

GLI INTERVENTI
La riqualificazione del Segato era stata progettata in tre lotti distinti. I primi due sono in fase di avvio, per un investimento complessivo di 7,7 milioni di euro, finanziati interamente dal Pnrr. Si tratta di demolizione e ricostruzione del corpo di fabbrica che si affaccia su Piazza Piloni e di una struttura annessa interna, con cronoprogramma di circa due anni.

Il terzo lotto invece aveva in programma la demolizione e ricostruzione, con conseguente riqualificazione e adeguamento sismico ed energetico, dell’edificio su via Caffi, oggi sede delle officine della scuola. In questo caso il finanziamento Pnrr è di 7,1 milioni di euro.

«Le perplessità degli insegnanti riguardano il periodo di cantiere e la difficoltà a spostare i macchinari delle officine, che rappresentano la specificità e il fiore all’occhiello dell’offerta formativa del Segato», spiega il presidente Padrin. «Anche a fronte di rassicurazioni sul rispetto dei tempi e su soluzioni alternative per garantire la didattica laboratoriale di officina, non c’è stato modo di superare i dubbi e le contrarietà».

LA NUOVA RICHIESTA
La Provincia chiede ufficialmente al Ministero dell’istruzione e del merito di scorrere la graduatoria, così da utilizzare le risorse Pnrr del terzo lotto del Segato per il primo intervento ammesso a finanziamento, ma non risultato in posizione utile. Si tratta della riqualificazione del Renier, con adeguamento sismico ed efficientamento energetico, del valore di circa 7,9 milioni di euro.

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5 commenti

  • La trovo ridicola la giustificazione non si fanno i lavori….se siamo in difficoltà anche a spostare 4 tornii…come provincia siamo veramente alla frutta…

  • La trovo ridicola la giustificazione non si fanno i lavori….se siamo in difficoltà anche a spostare 4 tornii…come provincia siamo veramente alla frutta.

  • Se ci dite che è possibile fare un commento se poi non parte che lo faccio a fare ???

    • Dimenticavo….questa è lotta dura contro lo spopolamento …. pensate con che risultati
      ..così un istituto rimesso a metà e l’altro non si può fare niente…se chiedi un finanziamento per una cosa quella deve essere…così abbiamo perso i soldi per la lungimiranza della provincia

  • 12 anni fa avevo proposto la realizzazione di un unico polo scolastico superiore nella ex caserma Fantuzzi (vedasi negli archivi dei giornali) a conoscenza anche di Padrin. Non se ne fece nulla. Spendiamo soldi in mille progetti scoordinati. Questo è il risultato. Trasformando la Fantuzzi tutte le attività scolastiche avrebbero potuto proseguire indisturbate e il trasferimento materiali didattici avvenire con comodo in estate a scuole chiuse. Il politico guarda all’oggi, lo statista al domani. Totò direbbe “mezz’uomini, ominicoli..quaquaraquà”

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