Brasile, Uruguay, Australia, Svizzera, Germania: sono alcuni dei Paesi che oggi, domenica 16 giugno, erano rappresentati a Falcade in occasione della «Festa dei Bellunesi nel mondo». Paesi accomunati dalla presenza di emigranti bellunesi e di loro discendenti, un fatto oggi ancora più in evidenza grazie all’anno del “turismo delle radici” progettato dal ministero degli Esteri e per il quale il Comune di Falcade è diventato “Comune delle radici”.
Portando il suo saluto il sindaco di Falcade, Mauro Salvaterra, ha detto: «Sono orgoglioso di ospitare i nostri discendenti ed emigranti bellunesi oggi a Falcade. Per noi è motivo di onore presentare queste meravigliose terre, le Dolomiti, che in anni differenti i nostri conterranei hanno dovuto lasciare per cercare fortuna altrove. Oggi le stesse terre sono diventate patrimonio dell’umanità Unesco e quindi invito tutti a riscoprire la propria terra natia. E ve lo dice uno che è stato emigrante, rientrato dopo anni vissuti all’estero».
Una terra promossa da una guida («Le vostre radici») distribuita in occasione della festa a tutti i partecipanti e che descrive, con testi e foto, cosa si può trovare in tutto il territorio della Val del Bios.

La giornata è iniziata con il corteo in cui hanno sfilato i labari delle Famiglie dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e il gonfalone del Comune di Falcade, seguiti da numerose autorità locali. Oltre alla consigliera regionale Silvia Cestaro e al consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, erano presenti i sindaci di Alleghe, Cencenighe, Rocca Pietore, Agordo, Sedico e i delegati di Canale d’Agordo, Belluno, Ponte nelle Alpi e Sovramonte. Attraversando l’antico borgo di Falcade, il corteo ha raggiunto la chiesa parrocchiale per la Santa Messa celebrata da don Davide Fiocco.
«Ringrazio il Comune di Falcade con il sindaco Salvaterra, la Famiglia ex emigranti dell’Agordino con il presidente Luca Luchetta e tutti i volontari che hanno reso possibile la riuscita di questa giornata. Siamo qui per passare assieme un momento in allegria e in compagnia – ha detto il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona – ricordando e condividendo la storia della nostra emigrazione, di chi è rientrato e di chi è ancora all’estero, ma che quando ne ha l’occasione prende la macchina o l’areo per rientrare in questo meraviglioso territorio che sono le nostre Dolomiti».
Questa invece la sottolineatura di Silvia Cestaro: «Le vostre feste hanno quel qualcosa in più. E sapete cos’è? Il sentirsi una unica famiglia. Questa è la vera potenza dell’Abm».

Tra gli ospiti c’era anche Anna Ganz giunta da Melbourne (Australia) nella terra dei suoi avi: «È la prima volta che rientro qui a Falcade ed è stato straordinario rivedere i luoghi e anche i parenti della mia famiglia. L’aver saputo di questa festa mi ha fatto sentire subito a casa. Un’esperienza unica che rimarrà nel mio cuore».
E un’esperienza simile la sta vivendo una comitiva dal Rio Grande do Sul, Brasile, composta da discendenti veneti e italiani, in visita in questi giorni nel Bellunese e guidata dal vice presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Rino Budel. Il capogruppo, Ismael Rosset, presidente della Famiglia Bellunese “Taquarì-Antas”: «Il Brasile ha una seconda patria, l’Italia, e nel nostro caso il Veneto e il Bellunese. Qui noi ci sentiamo a casa ed è una gioia condividere le stesse radici, la stessa cultura e la stessa lingua».
Nel corso della giornata non sono stati dimenticati coloro che sono mancati nell’arco del 2024 e chi si è speso per l’Abm. A loro e ai parenti è stata consegnata una pergamena a firma del presidente Oscar De Bona: Franca Gervasi, Lucia De Toffol, Primo Minella, Alessandro Dall’O’, Aldo De Salvador e Gianni Da Deppo.
«Ci vediamo il prossimo anno – ha concluso De Bona – a Tambre. Vicini e lontani, mai soli».
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