Non molti sono a conoscenza che, come pubblicato sul Sundial Atlas (il Registro Internazionale degli Orologi solari), in provincia di Belluno sono stati censiti ben 652 orologi solari. Di questi 118 si trovano in Agordino e 21 ad Alleghe, quasi tutti raggruppati vicino alla piazza centrale del paese.
Per approfondire l’affascinante strumento delle meridiane, Laura Ripoli, presidente del Lions Club Belluno, ha organizzato una visita agli orologi solari presenti ad Alleghe, sotto la guida del sospirolese Giuseppe De Donà, che ha alle spalle una lunga militanza ai vertici dell’Unione Astrofili Italiani. De Donà ha accompagnato la delegazione dei Lions di Belluno alla scoperta delle meridiane di Alleghe che, grazie anche al suo lavoro, al Comune, Alleghe Funivie e Ufficio Turistico, è diventato un piccolo “Paese delle meridiane”.
Nel percorso effettuato sono stati osservati quadranti dei secoli scorsi e altri di recente costruzione. Oltre agli orologi solari della chiesa, municipio e della scuola, salendo verso i Piani di Pezzè sono stati descritti gli orologi solari degli ultimi decenni con decorazioni e sistemi orari di diverse tipologie.
Con sapienza, De Donà ha ricordato anche l’evento della frana che nell’11 gennaio 1771 si staccò dal monte Piz ostruendo l’alveo del torrente Cordevole, causando la morte di 49 persone e creando il lago di Alleghe. Nel suo libro delle Messe, il curato di Alleghe don Nicolai scrisse che l’evento accadde «alle ore sette e minuti due», mentre l’ingegner Doglioni lo annotò «all’ore 7 e un quarto di notte all’italiana». Perché la differenza d’orario? Qui entra in gioco la meridiana. De Donà ha spiegato che la frana cadde poco prima della mezzanotte, in quanto l’ora italica partiva dal tramonto del sole. L’orologio meccanico, a quei tempi, era poco preciso e la sua regolazione avveniva con l’ombra del sole su un quadrante solare. Secondo De Donà, pertanto, la meridiana a ore italiche della chiesa parrocchiale fu certamente lo strumento che consentì al parroco di regolare il proprio orologio con precisione al minuto.
Un’altra curiosità segnalata dall’astrofilo è che Alleghe ha anche due orologi naturali: il Bèch di Mezzodì, che indica al Paese il mezzodì locale quando il sole transita sopra la sua cima, e un indicatore calendariale che segnala agli abitanti del Paese l’inizio della primavera (il 20 marzo) e la fine dell’estate (il 22 settembre), grazie a un foro esistente tra le Torri Alleghe e Valgrande, da dove fuoriescono i raggi del sole.
L’ultima curiosità illustrata da De Donà è quella che, a pochi chilometri da Alleghe, in una stanza del Castello di Andraz è presente un piccolo pertugio, voluto da Nicola Cusano nel periodo in cui soggiornò nel maniero, con cui è possibile determinare la data esatta del solstizio d’inverno, che allora era necessaria per calcolare l’errore accumulato nei secoli a causa del calendario giuliano. Il foro di Andraz è un prototipo di quelli poi costruiti nelle chiese di Santa Maria del Fiore e Santa Maria Novella a Firenze e di San Petronio a Bologna, che nel 1582 permisero di attuare la riforma gregoriana del calendario, tuttora vigente.
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