Si è concluso con la riconferma della segreteria uscente il quarto Congresso della Fim Cisl Belluno Treviso, che si è svolto lunedì 17 febbraio a Castelbrando, a Cison di Valmarino. L’evento ha sancito la continuità del lavoro della Federazione dei metalmeccanici, guidata dal segretario generale Alessio Lovisotto, affiancato da Matteo Caregnato e Massimo Civiero.
Alessio Lovisotto, 47 anni, originario di Mareno di Piave, è attivo nella Fim dal 2004 e ricopre la carica di segretario generale dal 2019. Laureato in Scienze Politiche, ha conseguito un master in Politiche di sviluppo economico per i Paesi dell’Est Europa. Confermati anche Massimo Civiero, trevigiano classe 1971, in Fim dal 2003, e Matteo Caregnato, 38 anni, in Fim dal 2016, con responsabilità specifiche per il territorio bellunese nord-orientale.
Il Congresso, incentrato sul tema «Oltre la rendita: il lavoro come partecipazione», ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle sfide del mondo del lavoro e, in particolare, del settore metalmeccanico. Il comparto coinvolge quasi 50.000 lavoratori nelle province di Treviso e Belluno, con circa 4.000 aziende nella Marca trevigiana e 6.000 addetti distribuiti tra circa 600 imprese industriali e artigianali in provincia di Belluno.
Nel corso del dibattito sono emerse questioni cruciali legate alle disuguaglianze economiche, agli squilibri commerciali globali e al ruolo dello Stato, elementi che richiedono un ripensamento del modello di sviluppo. Il settore metalmeccanico, in particolare la sua componente industriale, si trova ad affrontare un periodo complesso, segnato dalla difficile vertenza per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2024 e da un ricorso diffuso alla cassa integrazione ordinaria, sebbene con effetti meno impattanti rispetto alle richieste delle aziende.
«Il settore della componentistica automotive presente sia a Belluno che a Treviso – spiega Lovisotto – ci preoccupa per la scarsa programmazione europea sugli scenari di dismissione del motore termico da qui al 2035. Stiamo assistendo a un’inversione di tendenza, con un calo delle vendite di auto elettriche e una forte crescita delle vetture ibride e dell’usato. Questo fenomeno, che combina due tendenze opposte, riflette una sorta di schizofrenia del mercato, ma anche un’attitudine prudente da parte dei consumatori, sia nella scelta della tecnologia che nelle cifre da spendere per l’acquisto di un nuovo veicolo».
La Fim si propone come interlocutore attivo nel dibattito sulle trasformazioni del settore manifatturiero, interpretando i segnali di cambiamento e valorizzando nuove forme di coinvolgimento dei lavoratori, il riconoscimento del merito e il supporto a chi si trova in difficoltà di fronte alle sfide tecnologiche. «I metalmeccanici – prosegue Lovisotto – più che in passato operano in contesti di lavoro dove la modernità richiede investimenti culturali, partecipazione e condivisione delle scelte che influenzano il futuro del Paese».
Il Congresso, presieduto dalla segretaria nazionale della Fim, Giovanna Petrasso, ha ribadito l’importanza del lavoro come partecipazione attiva alla vita economica e sociale, superando la logica della rendita per costruire un futuro più equo e sostenibile. Particolare attenzione è stata dedicata alle difficoltà del settore metalmeccanico, che deve adattarsi alle dinamiche di un mercato globale in evoluzione. In questo contesto, la Fim ha sottolineato il valore della partecipazione dei lavoratori e della contrattazione collettiva come strumenti fondamentali per trovare soluzioni concrete e promuovere un futuro più equo e prospero.
Un altro tema chiave emerso dal dibattito è la necessità di sviluppare modelli di welfare sostenibili, capaci di rispondere alle esigenze della società senza compromettere la stabilità finanziaria. «In questo scenario complesso – conclude Lovisotto – il ruolo dei delegati sindacali assume un’importanza ancora maggiore. A loro spetta il compito di promuovere il dialogo, tutelare i diritti dei lavoratori e rappresentare le istanze del mondo del lavoro. La Fim si impegna a sostenere attivamente il loro operato, fornendo strumenti e competenze per affrontare le sfide attuali e costruire un futuro in cui il lavoro torni a essere motore di progresso sociale e individuale».
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