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venerdì 16 Maggio 2025,

La scomparsa di Carlo Zoldan, voce autorevole della cultura bellunese

Insegnante, studioso e scrittore, ha dedicato gran parte della propria vita alla valorizzazione delle tradizioni e dell’identità locale.

L’Associazione Bellunesi nel Mondo piange la scomparsa di Carlo Zoldan, figura di rilievo nel panorama culturale della provincia. Insegnante, studioso e scrittore, ha dedicato gran parte della propria vita alla valorizzazione delle tradizioni e dell’identità locale, lasciando un segno tangibile in ambito educativo e culturale.

Zoldan ha insegnato per molti anni nelle scuole elementari del Feltrino, distinguendosi per l’attenzione alle radici storiche e linguistiche del territorio. Parallelamente alla carriera scolastica, ha condotto un’intensa attività di ricerca etnografica e linguistica. Tra i suoi contributi più rilevanti si ricorda la partecipazione all’allestimento del Museo Etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, luoghi divenuti simbolo della memoria collettiva.

Appassionato di scrittura e cultura popolare, ha collaborato con la rivista feltrina El Campanon e ha pubblicato diverse commedie in dialetto arcaico, contribuendo alla conservazione di un patrimonio linguistico altrimenti destinato all’oblio. Si è inoltre dedicato allo studio dell’emigrazione bellunese, con particolare attenzione alle comunità trasferitesi in Brasile, raccogliendo testimonianze e storie che hanno permesso di mantenere vivo il legame tra passato e presente.

Per anni, Zoldan ha fatto parte del comitato di redazione della rivista Bellunesi nel mondo, curando una rubrica sulle tradizioni popolari. Il direttore Dino Bridda lo ricorda così: «Era una delle migliori firme», riconoscendone la qualità e la profondità del lavoro editoriale.

Anche Oscar De Bona, presidente dell’associazione, ha voluto esprimere la propria vicinanza alla famiglia, affermando: «Siamo vicini alla sua famiglia e gli siamo grati per quanto fatto. Rimarranno per le future generazioni le sue pubblicazioni presenti nella nostra Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”».

La lunga collaborazione con l’Abm e la sua opera di divulgazione rappresentano oggi un’eredità importante per la comunità bellunese. I suoi scritti, le ricerche e l’instancabile impegno restano testimonianza concreta di un amore profondo per la propria terra e la sua storia.

Nel salutarlo, l’associazione sottolinea il valore del suo contributo e la certezza che il suo esempio continuerà a ispirare quanti credono nella cultura come strumento di identità e coesione.

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