A pochi giorni dal 76° anniversario della tragedia di Superga, quando l’aereo con a bordo l’invincibile squadra granata si schiantò sulla collina del capoluogo piemontese, quella vicenda rivivrà nelle parole e nell’interpretazione di Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, a sua volta compagno di squadra di Sandro Mazzola, figlio di Valentino, una delle vittime dell’incidente del 4 maggio 1949. Il soggiorno bellunese dell’attore Gianfelice Facchetti durerà due giorni. Il primo appuntamento è per sabato 10 maggio quando al centro culturale Bice Lazzari di Quero egli salirà sul palco per portare in scena «Il Grande Torino. Una cartolina da un Paese diverso», uno spettacolo scritto dallo stesso Facchetti e Marco Bonetto.
Cosa c’è nella valigia di un calciatore – si chiede Facchetti – che torna da una lunga trasferta o da una sfida memorabile? Quali oggetti, quali cose si conservano sul fondo della borsa? Ci saranno scarpe, indumenti da gioco, una tuta, calzettoni, una fascia da capitano; ci sarà una maglia scambiata con un avversario, mappe per visitare la città dove si è stati, souvenir da portare a chi è rimasto a casa ad aspettare, artigianato locale, una bambola, un barattolo di canfora per ungere i muscoli… Nelle valigie recuperate tra i rottami dell’aereo Fiat G.212 che il 4 maggio 1949 si schiantò su Superga, c’erano tante di queste cose ma anche molto di più: c’erano i sogni ritrovati di una generazione e di un Paese intero, il nostro, che a quella squadra si era aggrappato come si fa con qualcosa di salvifico quando tutto sta andando giù. «Immaginiamo che in quel giorno del ’49 non sia accaduto nulla, nessuna tragedia – riflette Facchetti – spostiamo indietro il calendario e sfogliamo l’album dei ricordi: prima cartolina, seconda, terza, fino a ritrovare le radici e i protagonisti di una pagina di storia rimasta incollata agli occhi della memoria. Nomi, cognomi, luoghi, date. Il “Grande Torino” era una cartolina da un Paese diverso, da un luogo in cui le valigie della gente non contenevano nulla perché erano state svuotate dalla guerra, erano povere e da riempire ancora di tutto: di cose materiali e indispensabili, ma anche di rivalsa, di sogni, di vita». Per prenotarsi allo spettacolo che è organizzato dall’Inter club di Quero intitolato a Massimo Moratti guidato da Andrea Tolaini, è possibile scrivere a presidente@interclubfener.it; ingresso 5 euro, under 10 gratis.
Il giorno dopo Gianfelice Facchetti si sposterà nell’Agordino per due appuntamenti messi a punto dall’Inter club Giacinto Facchetti – presidente Claudio Sito – in collaborazione con il sodalizio di Quero: alle 11 presso la sala don Ferdinando Tamis di Agordo verrà presentato il libro “Capitani. Miti, esempi, bandiere” dello stesso Facchetti; alle 13 il pranzo sociale dell’Inter club Agordino presso lo Sport hotel Cristal di Falcade; partecipazione aperta a soci, familiari, amici.
Giovanni Santin
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