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venerdì 5 Dicembre 2025,

Una mostra per ricordare Paolo Barozzi, artista amico del Museo Rimoldi

Il 10 luglio, alle ore 17.30, presso il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi, sarà inaugurata la mostra “Paolo Barozzi. Pittore – decoratore – disegnatore d’arte”.

Il 10 luglio alle 17.30, presso il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina, sarà inaugurata la mostra «Paolo Barozzi. Pittore – decoratore – disegnatore d’arte», un’esposizione dedicata alla figura poliedrica di Paolo Gabriele Barozzi, scomparso prematuramente il 15 giugno dello scorso anno.

L’iniziativa, promossa dalla Commissione Culturale del Museo, nasce dal desiderio di ricordare una presenza preziosa, sia sul piano umano che professionale. Barozzi non fu soltanto un collaboratore appassionato, ma anche un attivo sostenitore del valore della Collezione Rimoldi, che considerava un patrimonio culturale fondamentale per la comunità cortinese. Partecipò al rinnovo degli allestimenti e all’organizzazione di numerose mostre temporanee, convinto che queste rappresentassero un’opportunità per mantenere vivo l’interesse verso l’arte e stimolare nuove espressioni creative.

Barozzi amava condividere le proprie competenze, offrendo con generosità suggerimenti tecnici e spunti artistici durante i corsi e concorsi di pittura del paesaggio organizzati dal Museo. La sua passione per la pittura nacque intorno ai vent’anni, da autodidatta, anche se – come racconta Gianfrancesco Demenego, delegato del Museo, nel catalogo della mostra – le radici erano più lontane: «La meraviglia per ciò che ti circondava e il bisogno di esprimerla nacque spontaneamente nel tuo animo sensibile di bambino, tanto che per gioco fingevi di avere in mano i colori e di dipingere… la vicinanza in famiglia di raffinati acquerellisti e di mamma Maria, ottima disegnatrice, sollecitò quell’impulso».

Oltre ai paesaggi naturali, nelle opere di Barozzi trovano spazio le leggende dolomitiche e nordiche, storie di santi ed eroi come San Giorgio o l’Olandese Volante, che alimentavano la sua immaginazione. La sua attività artistica si articolava tra pittura, decorazione e disegno, ambiti che lui stesso considerava interconnessi. Le sue tracce sono visibili in vari luoghi della valle: nelle cappelle di Chiave, Cadin, Vervei e della Casa di Riposo, al Pontejèl Bierstube Forst, all’Hotel Ambra, in ville private, all’albergo Nuovo Passo Giau, sulla lapide dei Caduti in Guerra al cimitero e in altri spazi pubblici e privati. Un segno silenzioso ma duraturo del suo amore per Cortina, la città dov’era nato settant’anni fa.

Accanto alle sue opere, la mostra ospita anche lavori di alcuni amici artisti: Emilio Bassanin, Gianfranco Mantovani, Gianni Segurini e Tobia Ravà, che espone anche sculture in bronzo, tondi e rasi a sublimazione. A questi si è unito anche Giovanni Schiaroli, pittore senigalliese, che fin da bambino racconta il proprio vissuto attraverso l’olio su tela. L’esposizione, come scrive la storica dell’arte Maria Luisa Trevisan, si configura come «un simposio, la conversazione arguta e colta a seguito di un banchetto, animata dalla musica, in quanto espone oltre alle sue opere anche alcuni lavori di amici artisti con i quali ha intrattenuto dialoghi, discussioni, condiviso passioni e interessi».

Allestita su due piani del museo, la mostra sarà visitabile fino al 5 ottobre, insieme alla Collezione Permanente, con i seguenti orari: 10.30–12.30 e 16.00–20.00. Il lunedì il museo sarà chiuso, tranne nel mese di agosto, quando resterà aperto tutti i giorni.

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1 commento

  • In questa valle d’Ampezzo che sta smarrendo la propria identità, trovo giusto e commovente ricordare il carissimo Paolo, che troppo presto ci ha lasciato.
    Ciao caro amico!

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