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venerdì 5 Dicembre 2025,

Recuperati quattro alpinisti bloccati sulla Tofana di Rozes

Tre uomini e una donna, tra i 28 e i 32 anni, erano saliti ieri sulla vetta, ma l'improvviso peggioramento del meteo li ha costretti a fermarsi.

Si è concluso con esito positivo l’intervento di soccorso per quattro alpinisti croati rimasti bloccati per tutta la notte sulla parete della Tofana di Rozes, lungo il Secondo Spigolo. I rocciatori – tre uomini e una donna, tutti tra i 28 e i 32 anni – avevano affrontato la salita nella giornata di ieri, ma un improvviso peggioramento delle condizioni meteo li aveva costretti a fermarsi, esposti al freddo e alla pioggia.

Questa mattina, poco dopo le 6, i quattro hanno contattato la Centrale operativa per chiedere aiuto. Le coordinate fornite indicavano inizialmente la loro presenza lungo il sentiero di rientro, dove è stato inviato l’elicottero Falco 2. Una prima perlustrazione ha però chiarito che i rocciatori non si trovavano lì. L’elicottero ha quindi spostato la ricerca verso la parete, dove ha individuato il gruppo su un tratto finale della via, rifugiati in una nicchia a circa 2.800 metri di quota, in attesa di un miglioramento.

È stato quindi stabilito un campo base al Rifugio Dibona. Il personale medico è stato lasciato a terra, mentre l’elicottero ha ripreso quota, con il rischio concreto che le nuvole potessero chiudersi nuovamente rendendo impossibile il recupero. Un tecnico di elisoccorso è stato calato con un verricello di 40 metri ed è riuscito a portare in salvo tre alpinisti, uno alla volta. A quel punto la nebbia ha interrotto temporaneamente le operazioni.

Dopo aver sbarcato i primi tre alpinisti al Dibona, l’equipaggio è rimasto in attesa di una nuova finestra di visibilità, che fortunatamente si è aperta poco dopo, consentendo di tornare in quota e completare il recupero del quarto componente del gruppo.

Al rifugio, il medico ha verificato le condizioni generali dei quattro, che sono risultati in buona salute, seppur provati dal freddo e dalla notte passata all’addiaccio. «Non ce la sentivamo più di proseguire», hanno riferito gli alpinisti. In via precauzionale, erano già state allertate le squadre del Soccorso alpino di Cortina, pronte a intervenire via terra in caso di peggioramento ulteriore del meteo. Fortunatamente, non è stato necessario.

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