La Provincia di Belluno esprime soddisfazione per la deroga concessa dalla Regione Veneto, che permette la continuità operativa dei Centri antiviolenza, tra cui quello di Belluno gestito dall’associazione “Belluno Donna”. Un risultato atteso da tempo, che rappresenta per l’amministrazione un passo importante, ma non ancora risolutivo.
Il plauso arriva in particolare dalla Consigliera di Parità provinciale Flavia Monego e dalla consigliera con delega alle Pari Opportunità Matilde Vieceli, che negli ultimi due anni hanno seguito con attenzione l’evolversi della vicenda.
Flavia Monego ricorda l’inizio del percorso istituzionale intrapreso nel 2023, quando la presidente del centro antiviolenza, Anna Cubattoli, segnalò le criticità contenute nell’Intesa Stato-Regioni del 14 settembre 2022. In particolare, la richiesta di garantire una reperibilità h24 appariva difficilmente sostenibile per una realtà come quella bellunese. A seguito di quella segnalazione, fu inviata una lettera all’assessora regionale Manuela Lanzarin, sottoscritta da tutti i 60 Comuni della provincia. «La Consigliera di Parità – spiega Monego – si occupa principalmente di discriminazioni e violenze nei luoghi di lavoro. Dopo la lettera inviata dall’associazione, ci attivammo subito: io e il presidente Padrin incontrammo personalmente l’assessora Lanzarin a Cortina per spiegare la delicatezza della situazione». Questo confronto portò a una prima proroga di 18 mesi, ormai giunta a scadenza.
Nel frattempo, la Provincia ha mantenuto un monitoraggio costante della questione. «Ritengo fondamentale che l’unico centro antiviolenza del nostro territorio possa continuare a operare senza più incertezze – afferma Monego –. Il fenomeno è purtroppo molto presente: nel 2025 ho già seguito 13 casi come Consigliera di Parità, alcuni dei quali riconducibili a forme di violenza. Nel 2024 erano stati 12».
Anche Matilde Vieceli sottolinea il valore della deroga e il ruolo che la Provincia ha svolto per ottenerla. «La Legge Delrio riconosce le Pari Opportunità come una funzione fondamentale delle Province – spiega –. Consapevoli di questa responsabilità, ad aprile 2025 abbiamo presentato e approvato all’unanimità una mozione in consiglio provinciale per sostenere il centro antiviolenza di Belluno. È stata solo l’ultima di una serie di azioni portate avanti già dal 2023, anche in collaborazione con la Consigliera di Parità».
Vieceli sottolinea come il contrasto alla violenza di genere debba vedere le istituzioni in prima linea. «La violenza – afferma – è un fenomeno trasversale che può colpire chiunque, senza distinzione di età, cultura o condizione sociale. Le sue forme sono molteplici: fisica, psicologica, sessuale, economica. Per questo è essenziale garantire continuità ai servizi di ascolto e supporto».
L’annuncio dell’assessora Lanzarin, secondo cui «i 25 Centri antiviolenza del Veneto non subiranno alcun taglio», è stato accolto con favore. Tuttavia, le rappresentanti della Provincia chiedono che le rassicurazioni si traducano rapidamente in atti concreti. «È una dichiarazione importante – conclude Vieceli – che aspettavamo e che avevamo sollecitato, ma non rappresenta ancora una garanzia definitiva».
La Provincia, attraverso le consigliere Monego e Vieceli, conferma che continuerà a seguire da vicino l’iter per la formalizzazione della deroga, mantenendo il dialogo aperto con la Regione e l’assessora Lanzarin.
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1 commento
Daniela
Buona notizia