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lunedì 15 Dicembre 2025,

Sanità sotto pressione: stop ai gettonisti, preoccupazione per il Pronto soccorso

Secondo il Comitato feltrino Diritto alla salute, la misura in vigore da ieri rischia di mettere in difficoltà il funzionamento del Pronto soccorso in molte strutture ospedaliere italiane.

Dal 1° agosto 2025 entra in vigore lo stop al rinnovo dei contratti con le cooperative che forniscono medici gettonisti, una misura che rischia di mettere in difficoltà il funzionamento dei pronto soccorso in molte strutture ospedaliere italiane. Il provvedimento, che segna la fine di una pratica introdotta durante l’emergenza Covid, solleva interrogativi sulla tenuta del sistema sanitario pubblico, in particolare in vista del periodo estivo, quando il personale dipendente è già sottoposto a forte pressione.

Secondo i dati raccolti dalla Simeu (Società italiana di medicina d’urgenza), in alcune strutture i medici provenienti da cooperative arrivano a coprire fino all’80% dei turni. In media, circa il 30% dei pronto soccorso italiani si avvale di questa figura professionale, con punte che toccano il 39,80%. I compensi elevati e la natura temporanea del loro impiego hanno alimentato polemiche, soprattutto per la qualità delle prestazioni offerte.

Il Comitato feltrino per il Diritto alla Salute – Giù le mani dalla Sanità bellunese – esprime preoccupazione per gli effetti che questa decisione potrebbe avere sul territorio. «Ci chiediamo se esista anche in Ulss 1 Dolomiti un piano per affrontare il problema», si legge in una nota del comitato. Allo sportello Diritto alle Cure di Feltre, si segnala un aumento delle difficoltà legate alle liste d’attesa e lo slittamento di alcuni appuntamenti oltre l’estate, con il timore che la situazione possa peggiorare.

A complicare ulteriormente il quadro, si aggiunge il processo di esternalizzazione dei servizi medici d’emergenza. Come riportato da un articolo di stampa, l’Ulss 1 Dolomiti ha avviato una procedura per affidare a società private la gestione di sei reparti chiave, attraverso un bando da 5,3 milioni di euro. Il commissario straordinario Giuseppe Dal Ben, con il supporto della Commissione regionale per l’investimento e la tecnologia (Crite), ha dato il via a un accordo quadro pluriennale, dopo i tentativi falliti di reclutamento tramite concorsi pubblici, incarichi autonomi e convenzioni.

«Che sia una mossa preliminare per la privatizzazione totale della sanità pubblica bellunese?», si chiede il comitato, sollevando dubbi sulla sostenibilità economica di un sistema che rischia di non essere più universale e gratuito. La preoccupazione è che si stia andando verso un modello in cui l’accesso alle cure dipende dalla disponibilità economica dei cittadini.

A questo scenario si aggiungono le criticità segnalate dall’osservatorio Gimbe, che evidenzia ritardi nell’attuazione della Missione Salute del PNRR. Tra i punti più problematici, la riorganizzazione dell’assistenza territoriale e il potenziamento dei posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva. Il comitato feltrino esprime dubbi sulla capacità delle Case di Comunità di garantire personale medico e infermieristico adeguato, considerando le difficoltà già esistenti nel mantenere gli organici attuali.

Resta aperta anche la questione della salute mentale. Il comitato attende ancora una sistemazione adeguata per il CTRP di Feltre, l’apertura h24 del reparto di psichiatria (CSM) e interventi migliorativi per il SPDC di Belluno. «Le 4 unità extra istituite dopo la chiusura di Pieve di Cadore e Feltre non sono mai state stabilizzate», si sottolinea.

La sensazione diffusa è che la sanità pubblica non possa reggere senza il contributo dei gettonisti. Tuttavia, il comitato invita a spostare l’attenzione su una questione più ampia: la necessità che le istituzioni, a livello statale e regionale, affrontino con serietà la crisi del sistema sanitario, mettendo al centro la tutela del diritto alla cura. «Questo è ciò che ci aspettiamo, al di là delle richieste di deroga alla norma dello stop dei gettonisti, che forse non farà che spostare in là un problema», conclude il comitato.

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1 commento

  • Speriamo di vedere presto se il nuovo “governatore” metterà in agenda questo tema e se sarà all’altezza di risolvere i problemi dei veneti.

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