Partiti da Belluno nel primo mattino di lunedì 28 luglio, un bel gruppo di bellunesi sta vivendo il Giubileo dei giovani, insieme al vescovo Renato, che li ha accompagnati in tutto il cammino.
La prima parte del cammino è stata fatta a piedi: partenza da Assisi, poi l’Eremo delle Carceri, il monte Subasio, Foligno, Trevi e Spoleto. Oltre al cammino, momenti di riflessione e di condivisione. Giovedì 31 la salita verso l’eremo di Romita dei Cesi, accompagnati dalla testimonianza del beato Pier Giorgio Frassati. E poi ancora in cammino fino a Greccio. Venerdì finalmente l’arrivo a Roma, in pullman.
Scrive Chiara Luchetta: «Qui siamo stati ospitati da una parrocchia, insieme a un gruppo di giovani proveniente dall’Argentina e un altro proveniente dall’Armenia… Così abbiamo potuto assaggiare fin da subito l’atmosfera che vivremo nei prossimi giorni insieme a moltissimi giovani provenienti da tutte le parti del mondo. Dopo la cena, abbiamo vissuto un momento di meditazione, guidata dal vescovo Renato, sul brano del vangelo di Luca che racconta l’incontro tra Zaccheo e Gesù. È stata una preparazione al gesto di domani mattina, quando attraverseremo la Porta santa di san Giovanni in Laterano. La riflessione si è soffermata in particolare sull’incontro di sguardi tra Gesù e Zaccheo e su come, anche con ognuno di noi, Gesù cerca ogni giorno un personalissimo contatto. La serata, infine, si è conclusa tra balli tradizionali armeni e canti italiani, come il Gioca Jouer e 50 special, che hanno animato un’allegra festa vissuta tutti insieme».
Sabato e domenica i riti tipici del Giubileo, prima al Circo Massimo e poi sulla spianata di Tor Vergata (nella foto).
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