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venerdì 5 Dicembre 2025,

Ritrovata nella notte un’escursionista americana dispersa sotto le Tre Cime

Grazie alle coordinate rilevate dal drone con termocamera, la giovane è stata individuata in un canalino roccioso.

Nella notte di Ferragosto, poco dopo l’una e venti, il Soccorso alpino di Auronzo è stato allertato per un intervento urgente alle Tre Cime di Lavaredo. La richiesta di aiuto era arrivata ai Carabinieri da una turista statunitense di 28 anni, in viaggio dalla Florida. Prima che il telefono diventasse irraggiungibile, la giovane era riuscita solo a comunicare di trovarsi sulle Tre Cime, di essere partita da Misurina, di aver lasciato un rifugio circa quattro ore prima, di aver affrontato un tratto di arrampicata e di non sapere più dove si trovasse.

Con queste poche informazioni, una squadra è partita dal Rifugio Auronzo. Giunti nei pressi della chiesetta dei Caduti, i soccorritori hanno iniziato a battere i sentieri principali. Le grida della ragazza erano percebili, ma era difficile capire da dove provenissero. Per orientarsi, un operatore esperto ha fatto decollare un drone dotato di termocamera, mentre altre squadre proseguivano a piedi.

Un volontario che scendeva dal Vallon di Lavaredo verso la Val Marzon ha percepito più chiaramente la direzione dei richiami. Grazie alle coordinate rilevate dal drone, la giovane è stata individuata in un canalino roccioso. Indossava abiti leggeri, aveva le gambe graffiate ed era infreddolita dopo ore trascorse da sola.

Poco dopo le 6, l’elicottero Falco 2 ha effettuato il recupero con verricello di 30 metri, portando l’escursionista e il soccorritore al Rifugio Auronzo. La valutazione medica ha escluso la necessità di ricovero e la ragazza, ripresasi, ha rifiutato il trasporto in ospedale. È stata infine accompagnata a Misurina, dove aveva lasciato l’auto.

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10 commenti

  • Chi paga il soccorso?

  • Chi paga il soccorso?

  • A parte gli scherzi, chi pagherà per questo soccorso? gradirei che il giornale facesse un approfondimento su questo argomento, mi sembrerebbe opportuno in un momento in cui ai Bellunesi tagliano i livelli essenziali di assistenza, come per le visite dermatologiche e poi magari si pagano fior di quattrini per persone che non contribuiscono al bilancio regionale. Un approfondimento su quanto effettivamente si riesce a recuperare. Grazie

  • Quando vai all’estero, fuori UE, solitamente ti paghi un’assicurazione. Tanto più una cittadina americana, dove ti curi solo se hai un’assicurazione.

    • Quando toccherà a noi ci preoccuperemo di chi paga? O avremmo preferito leggere: turista americana lasciata morire presso le tre cime perché inadeguata all’escursione o non in grado di coprire I costi del soccorso?

  • Anch’io vorrei proprio sapere se e quanto ha dovuto pagare per questa “stronzata”… Tra un po’ vita “moda” fare così per richiamare l’attenzione di qualcuno… Maaaa costa e nn è possibile che paghiamo noi!!!

  • Sono perfettamente d’accordo con Francesca! Il troppo garantismo non garantirà più nessuno!

  • La regione Friuli Venezia Giulia non ha una legge come Trentino e Veneto che preveda di fare pagare a chi viene soccorso costi del recupero e l’ elisoccorso è costosissimo

  • In Italia, il soccorso alpino in caso di dispersione è generalmente gratuito per la persona soccorsa, e i costi sono coperti dal Servizio Sanitario Nazionale o da enti regionali, a seconda della situazione e della regione. Questo vale per la maggior parte d’Italia, con alcune eccezioni come Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino e Alto Adige. In queste regioni, potrebbero esserci costi a carico dell’assicurazione personale o della persona soccorsa, a seconda del caso.
    Se il soccorso è dovuto a negligenza (ad esempio, mancato rispetto di indicazioni, percorsi inadatti, o mancanza di attrezzatura), potrebbe esserci un costo a carico della persona soccorsa.

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