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venerdì 5 Dicembre 2025,

Progetti per la residenzialità finanziati dal Fondo Comuni Confinanti

Le iniziative prevedono la realizzazione di oltre 50 nuovi alloggi distribuiti in diversi comuni del territorio.

Venerdì 29 agosto sono stati illustrati a Palazzo Piloni i sette progetti destinati a sostenere la residenzialità in provincia di Belluno, grazie al finanziamento del Fondo Comuni Confinanti. Le iniziative, approvate nell’ultima seduta del Comitato di gestione del Fondo, prevedono la realizzazione di oltre 50 nuovi alloggi distribuiti in diversi comuni del territorio.

All’incontro hanno partecipato Dario Bond, presidente del Fondo Comuni Confinanti, Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, e i rappresentanti dei comuni coinvolti. Il valore complessivo dell’operazione si aggira intorno ai 10,5 milioni di euro, di cui oltre 8 milioni coperti dal Fondo. I comuni interessati sono Feltre, Lamon, Santo Stefano di Cadore – dove gli interventi riguarderanno immobili di proprietà della Provincia, che fungerà anche da soggetto attuatore – oltre ad Agordo, Cortina d’Ampezzo, Lozzo di Cadore e Cesiomaggiore.

I progetti porteranno alla creazione di un numero di alloggi compreso tra 50 e 60, con caratteristiche differenti a seconda del contesto, ma accomunati dall’obiettivo di rispondere alle esigenze abitative delle comunità locali.

«Questa operazione conferma la vocazione del Fondo a dare risposte concrete ai bisogni delle comunità, ma è solo un punto di partenza», ha dichiarato Dario Bond. «Nella prossima programmazione dedicheremo grandissima attenzione e risorse proprio alle politiche di supporto abitativo, prendendo ad esempio quanto avviene nelle province di Trento e Bolzano. Vogliamo garantire residenzialità a chi già vive in provincia di Belluno, ma anche sostenere i lavoratori che arrivano da fuori, spesso per servizi essenziali come la sanità, il trasporto, l’assistenza agli anziani e l’istruzione. Spopolamento e carenza di servizi sono due facce di un medesimo, drammatico, problema, soprattutto nelle nostre “terre alte”; l’iniziativa che abbiamo adottato con questo piano di supporto alla residenzialità non è certo una risposta esaustiva, ma un passo significativo che va nella direzione di misure concrete».

Anche Roberto Padrin ha sottolineato l’importanza dell’intervento: «Si tratta di una delle operazioni di maggior significato sul piano economico, e non solo, realizzate grazie al Fondo Comuni Confinanti. È un intervento che guarda non soltanto ai residenti, ma anche ai lavoratori che giungono da fuori e che spesso svolgono ruoli fondamentali per la vita dei nostri territori. L’iniziativa ha poi un significato particolare in relazione ai nostri giovani: garantire alloggi significa rendere più attrattiva la montagna e offrire concrete prospettive a chi vuole costruire qui il proprio futuro».

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