Cambio al vertice della Fondazione Dolomiti Unesco. Oggi, a Palazzo Piloni a Belluno, il Consiglio di amministrazione ha sancito il passaggio di consegne tra l’uscente Stefano Zannier, assessore della Regione Friuli Venezia Giulia, e il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin. La vicepresidenza è stata affidata a Peter Brunner, assessore provinciale della Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige.
La rotazione triennale della presidenza, prevista dallo statuto e in vigore dal 2010, riparte così da Belluno.
«Ringrazio il presidente uscente, Stefano Zannier, e tutto il Consiglio d’amministrazione per il lavoro svolto – ha dichiarato Roberto Padrin –. Assumo questo incarico in un momento delicato ma stimolante. L’estate appena trascorsa ci ha mostrato due realtà: da un lato aree dove la frequentazione è lenta e sostenibile, dall’altro zone sotto pressione a causa dell’overtourism».
Il nuovo presidente ha sottolineato che «fragilità e bellezza sono due facce della stessa medaglia» e che l’economia di molte vallate è legata al turismo. «La bellezza delle Dolomiti genera inevitabilmente il desiderio di visitarle; ciò che dobbiamo fare è lavorare sulla sostenibilità e sulla consapevolezza», ha aggiunto. E ha ricordato come il riconoscimento Unesco non debba essere inteso come un marchio turistico, ma come «un impegno delle comunità a trasmettere alle generazioni future il patrimonio che ci è stato affidato».
Il presidente uscente, Stefano Zannier, ha rivolto un augurio al successore e ringraziato i collaboratori della Fondazione. «I valori del riconoscimento Unesco avvicinano Dolomiti friulane, bellunesi, trentine e altoatesine, ma le condizioni storiche, economiche e culturali restano diverse: proprio questa è la ricchezza del territorio», ha affermato. Ha poi richiamato la necessità di approcci differenziati, soprattutto sul fronte del turismo, che oscilla tra eccesso di presenze e aree scarsamente frequentate.
Zannier ha ricordato come il suo mandato sia iniziato dopo gli anni del Covid, quando la frequentazione della montagna era segnata da impreparazione e imprudenza. «Su questo tema abbiamo lavorato molto, con il coinvolgimento di enti e associazioni, nella convinzione che il metodo della Fondazione debba essere quello di fare rete», ha spiegato.
Tra le iniziative portate avanti durante la sua presidenza ha citato il progetto Dolomites World Heritage Geotrail, che propone un itinerario a tappe e strumenti per comprendere il paesaggio geologico; i programmi di formazione rivolti ad amministratori, insegnanti e gestori di rifugi; le campagne dedicate alla prudenza e alla consapevolezza in montagna; le attività di valorizzazione dei produttori locali e le analisi sulla gestione dei prati da sfalcio.
Zannier ha ricordato anche l’impegno sulla comunicazione responsabile, da cui è nato il “Codice della comunicazione responsabile per le Dolomiti”, e le iniziative divulgative come la trasmissione Noi Dolomiti, la campagna #vivereinrifugio e i nove documentari in produzione, che uniranno storia dell’alpinismo e caratteristiche geologiche delle Dolomiti, con uscita prevista nel 2026.
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