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venerdì 5 Dicembre 2025,

Il Parco Dolomiti Bellunesi avvia il rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile

Il 25 settembre è in programma un incontro con amministrazioni, operatori turistici, associazioni e consorzi

Giovedì 25 settembre, alle 16.30, nella sala conferenze della biblioteca civica di Sedico, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi incontrerà amministrazioni, operatori turistici, associazioni e consorzi per avviare il percorso di rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile (Cets) per il periodo 2026-2030. La Cets, nata nel 2001 e gestita da Europarc Federation, è lo strumento che consente ai Parchi naturali e alle aree protette di programmare azioni concrete di turismo sostenibile, con un piano quinquennale condiviso tra enti pubblici e privati.

Il Parco Dolomiti Bellunesi ha già ottenuto la certificazione nel 2015 e nel 2020, entrando così a far parte della rete internazionale di 87 aree protette distribuite in 12 Paesi europei, dalla Svezia alla Grecia. Ora, con la scadenza dell’attuale quinquennio, è tempo di rinnovare la candidatura.

L’incontro di Sedico rappresenta la prima tappa: saranno presentati i progetti realizzati tra il 2020 e il 2025, verranno censiti i soggetti pubblici e privati disponibili a collaborare e si definirà il calendario di lavoro per la redazione del nuovo dossier.

«La certificazione Cets – ha spiegato il commissario straordinario Ennio Vigne – ci ha permesso di creare una rete di collaborazioni tra il Parco, gli enti pubblici, le associazioni e le imprese private, favorendo un turismo rispettoso dell’ambiente. Il rinnovo della Carta nasce dalla volontà di rafforzare questa rete: solo con la partecipazione di tutti gli attori del territorio possiamo garantire una gestione del turismo davvero sostenibile, capace di coniugare benessere economico e tutela del patrimonio naturale».

E ha aggiunto: «Gli effetti negativi di un turismo senza regole sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto in area dolomitica. La Cets è uno strumento concreto per affrontare questa sfida, per questo auspico la più ampia partecipazione di imprenditori, amministratori e associazioni locali».

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