Roberto Padrin, presidente della Provincia e presidente dell’Ente di governo del trasporto pubblico locale. Innanzitutto: chi decide gli orari di Dolomitibus?
«Dolomitibus predispone un orario in base alla domanda ‘‘storica’’ e a esigenze nate da segnalazioni e confronti con il territorio (negli ultimi due anni tutto il programma di esercizio è stato rivisto, ottimizzato e migliorato, sulla base della forza lavoro a disposizione). I quadri orari vengono poi girati all’ente di governo per la ratifica».
L’Ente di governo ha compiti che vanno ben oltre la ratifica. Deve dare a Dolomitibus gli indirizzi generali su corse e orari e deve anche vigilare e monitorare la qualità del servizio svolto da Dolomitibus. Quindi, se le coincidenze treno-corriera sono quasi sempre fallimentari, prima di tutto dovrebbe risponderne proprio l’Ente di governo: non la presidente di Dolomitibus, Martina Moritsch, ma Padrin stesso. (…)
Però c’è un dato di fatto: le coincidenze treno-corriera sono così poche che non pare assolutamente presente l’obiettivo dell’intermodalità.
«Bisogna sicuramente intervenire. Sia sul fronte Dolomitibus, sia sul fronte treno, se necessario. L’intermodalità ferro-gomma è senza dubbio uno dei sistemi per garantire trasporti pubblici efficienti in montagna. A patto che ci siano le risorse necessarie da investire». (…)
Il treno sulle lunghe percorrenze, la corriera per il servizio capillare. Siamo d’accordo almeno sul principio? E allora perché molte corriere seguono la stessa tratta del treno? Qui in provincia sembra che andiamo avanti con la logica di quarant’anni fa, i due servizi non si parlano minimamente.
«Su questo siamo d’accordissimo. La tratta Belluno-Feltre, ad esempio, non dovrebbe avere treni che sono il doppione delle corriere e viceversa. È necessario che la ferrovia, in Valbelluna, possa fare da cardine di un sistema che vede il trasporto su gomma in grado di effettuare il servizio di penetrazione all’interno dei territori, quantomeno negli orari in cui c’è il treno. L’ho già detto alla presidente di Dolomitibus e studieremo insieme le modalità possibili». (…)
E proviamo a introdurre i servizi a chiamata per le linee minori? Trillo dovrebbe aver fatto scuola. È accettabile, nel 2025, che una corriera salga vuota a Cibiana e ne ridiscenda vuota?
«Il progetto è in fase di studio in quanto non di semplice realizzazione per la vastità del territorio. Il servizio a chiamata ha dimostrato di essere efficace in alcune aree. Il tema è sempre la sostenibilità. Bisogna capire dove il servizio a chiamata può essere più funzionale».
Sul numero 39 dell’Amico del Popolo “di carta” del 2 ottobre, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola), puoi leggere la terza puntata dell’inchiesta sulle (mancate) coincidenze treno-corriera, con le tabelle dei tempi d’attesa realizzate in collaborazione con TreniBelluno.it e con l’intera intervista al presidente della Provincia Roberto Padrin.
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6 commenti
Maurizio
Ottimo giornale, che sta migliorando con questo tipo di inchieste. Il trasporto pubblico locale è da decenni in crisi, disorganizzato. Fa specie sentire da un politico di lungo corso che… Bisogna studiare.. Sapevo che la regione paga a km percorsi, quindi anche se gira a vuoto va bene lo stesso!!
Anna
La dimostrazione che occuparsi di troppe cose, alla fine non si ha il tempo di occuparsi di nulla. I trasporti del bellunese sono da decenni in crisi. Ci si occupa dei problemi sempre tardi, quando ormai le cose diventano problemi consolidati I cittadini attendono risposte e chissà quando arriveranno. Quando ci si occuperà delle “cose”in concreto ..si vedranno risultati. Intanto le persone invecchiano, la mobilità è ridotta, e c’è sempre più bisogno di cercare altrove ciò che con un “cum grano Salis” sarebbero già stati risolti da tempo.
Giancarlo
Coincidenze treno bus ridicole. Sembra che Dolomiti bus lo faccia a posta. Non è possibile che a Calalzo il bus arrivi 2 minuti dopo la partenza del treno.
Giuseppe
Se continuiamo a far scaldare le poltrone alle stesse persone, nulla mai cambierà.
Giuseppe
Se continuiamo a far scaldare le poltrone alle stesse persone, nulla mai cambierà.
Wilma
Come è possibile che un treno da Venezia arrivi a Belluno alle ore 11,10 e il bus sia già partito ( parlo della linea 3 dell’agordino tratta Belluno Arabba) alle ore 11, mi chiedo chi sia così illuminato di stabilire tali orari. Poi si sente che la Società DOLOMITI BUS e in deficit, per forza e chi sale sul mezzo se parte prima che gli utenti arrivino alla stazione?