Questa mattina, martedì 7 ottobre, davanti ai cancelli dell’Istituto Follador di Agordo, si è svolto uno sciopero studentesco che ha registrato un’adesione molto alta: oltre l’85% degli iscritti delle due sedi non ha partecipato alle lezioni. Anche tenendo conto di possibili assenze per motivi personali o sportivi, la partecipazione è considerata significativa.
Gli studenti hanno spiegato le ragioni della protesta in una lettera aperta indirizzata alla dirigente scolastica. Nel testo, diffuso in mattinata, esprimono disagio per un clima che definiscono cambiato rispetto al passato e chiedono un confronto diretto con la dirigenza.
«Non è stata una scelta facile essere qui, non vogliamo passare per dei “perditempo”, vogliamo però che lei ci dia ascolto, vogliamo da lei delle spiegazioni», scrivono i ragazzi, aggiungendo che «la scuola, la nostra scuola, non è più la stessa».
Gli studenti raccontano di aver scelto l’Istituto Follador per la qualità dell’offerta formativa e per l’ambiente accogliente, ma lamentano la perdita di elementi che rendevano la vita scolastica più partecipata. Tra le rinunce citano le gite «quelle belle, quelle inclusive, quelle per tutti», le feste di autofinanziamento, la continuità dei docenti e «la serenità, i sorrisi».
Nel documento si legge ancora: «Pensiamo di avere il diritto di sapere, con frasi semplici, non con le solite norme e i soliti discorsi incomprensibili; vogliamo sapere perché tutto è cambiato». Gli studenti chiedono chiarimenti anche sul perché non sia più possibile utilizzare gli spazi scolastici nel pomeriggio per attività personali e progetti comuni.
A sostegno delle proprie richieste, gli autori della lettera citano le parole del ministro Valditara: «La scuola non deve lasciare indietro nessuno, deve essere il luogo del sorriso, delle braccia aperte e della gentilezza, così come del rispetto delle regole di una comunità». Da qui la domanda che chiude la loro lettera: «Perché al Follador non è così?».
Gli studenti concludono ribadendo di voler «capire e fare in modo che tutto torni come prima», auspicando un dialogo diretto con la dirigente per ritrovare «la nostra scuola e la nostra serenità».
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

1 commento
Rita S.
Peccato. Fino a qualche anno fa questo istituto era un fiore all’occhiello per la Provincia, e non solo. Dire: mi sono diplomato al Follador era un passaporto di ineccepibile preparazione ed esperienza, tanto che spesso questi giovani erano richiesti fuori Regione e talvolta anche all’estero. Forse il vento è cambiato…