«È stato tutto molto rapido e, per certi versi, inaspettato. In poco tempo si è creata una connessione tra le aspettative della società, anche in termini di valori da trasmettere al gruppo-squadra, e le mie, determinanti per intraprendere una nuova esperienza professionale». Sono le prime parole di Andrea Bonatti, nuovo allenatore della Dolomiti Bellunesi, dopo la notizia dell’esonero di mister Nicola Zanini, arrivato lunedì, un giorno dopo il poker subito a Vercelli.
La prima impressione con Belluno è stata buona: «L’ho percepito fin da subito, questo territorio è caratterizzato da una forte cultura del lavoro, dallo spirito di sacrificio e da un orgoglio che si trasferisce nella capacità e volontà di produrre qualcosa di concreto, che vada al di là delle semplici parole. Ed è esattamente quel che cercavo». Bonatti, però, non guarda troppo oltre: «Analizziamo quanto fatto finora, attraverso i numeri, destinati a dare una dimensione più precisa, per poi scegliere quale passo compiere. Il nostro focus? Dovrà essere il prossimo allenamento». E proprio nel pomeriggio, il mister ha diretto il primo allenamento al Centro sportivo di Sedico: «Per prima cosa, va chiarito l’aspetto emozionale. È innegabile che un cambio porti a delle sofferenze: l’obiettivo è quello di dare un contributo di sostegno e di preparare nel dettaglio non solo la partita, ma l’inizio di un nuovo percorso».
Dal canto suo, il direttore dell’area tecnica, Simone Bertagno, prima di dare il benvenuto al nuovo tecnico, ha voluto ringraziare «mister Nicola Zanini per i risultati ottenuti, ma soprattutto per il comportamento e la professionalità: rimarrà nella storia del club». Anche il direttore sportivo, Jacopo Giugliarelli, si è soffermato sulla scelta legata al cambio di guida tecnica: «Premesso che non c’è alcuna volontà di cancellare quanto di positivo è stato fatto, ma anzi di riconoscerlo ulteriormente, dobbiamo però prendere coscienza del momento che stiamo vivendo. E ampliare l’orizzonte. I dati aiutano a comprendere la ragione di alcune decisioni e, in questo senso, abbiamo una media punti di 0,87 a partita, con una proiezione di 33 al termine della stagione, e di due gol incassati a gara. Sia chiaro, siamo tutti responsabili: noi dirigenti e i calciatori, ai quali chiediamo molto di più. Dobbiamo crescere quotidianamente con lo scopo di raggiungere il nostro obiettivo». «Guardiamo avanti per il bene della Dolomiti Bellunesi. Benvenuto al mister!», ha concluso il presidente Paolo De Cian.
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