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giovedì 18 Dicembre 2025,

In Lituania ricordano il “nostro” Burattini con una moneta. E noi?

Di Giorgio Fontanive. Lo scienziato nacque ad Agordo nel 1617 e inventò il «metro cattolico»

Si fa presto a dire 350 ma questi sono gli anni che ci separano dalla pubblicazione a Vilnius, capitale della Lituania, del libro Misura Universale, opera del 1675: in occasione di questo anniversario, il paese baltico, già in data 22 maggio 2025, ha dato vita al singolare e pregevole conio di una moneta da 20 € d’argento (diametro 38,61 mm; peso 28,28 g), dove compare l’incisione circolare:

METRO CATTOLICO
ANNO 1675 VILNIUS
TITO LIVIO BURATTINI
MISURA UNIVERSALE

Si tratta di un’iniziativa sorprendente, di eccellente valore storico, dando atto allo scienziato nato ad Agordo nel 1617, della sua lungimiranza nel proporre una nuova misura universale che chiamò metro (dal greco métron, misura).

Fronte e verso della pregevole moneta d’argento lituana (diametro 38,61 mm; peso 28,28 g), con le scritte in italiano, costituita da una spirale (si tratta forse dell’unico conio realizzato in questo modo?), simbolo matematico ispirato alla figura di Tito Livio Burattini di Agordo (1617-1681).

Ma il conio ha una valenza di assoluto rilievo nel presentare l’incisione non in lingua lituana, ma in italiano, quello del Burattini, figura di nobile famiglia agordina ma che – dopo un soggiorno di cinque anni in Egitto – trovò le sue fortune nelle corti di mezza Europa nei campi della politica, della diplomazia, dell’apparato militare e delle scienze, applicandosi con studi di grande rilievo essendo in contatto sembra anche con Galileo Galilei.

Stupisce che questo personaggio bellunese, secondo come fama solo al grande Tiziano, sia stato onorato in cotal misura da un paese lontano, dove Burattini soggiornò per breve tempo, fortunatamente pubblicando con i tipi della stamperia dei Padri Francescani, la sua opera di maggior valenza: quella che gli diede il maggior merito e lasciando che i posteri la realizzassero, come avvenne cent’anni dopo.

Nel 2001 Agordo ospitò un convegno approfondendo la figura di questo suo figlio che comunque non gode della giusta fama che avrebbe dovuto essere divulgata non solo da questo centro dolomitico – un tempo polo minerario e oggi conosciuto per essere la sede di Luxottica – ma ancora più da realtà ben maggiori, sicuramente a livello nazionale.

Mi viene in mente Guglielmo Marconi che, per i suoi studi sul telegrafo senza fili, trovò migliori fortune in Inghilterra: è proprio vero che gli Italiani talvolta faticano a sfruttare le loro eccellenze.
Giorgio Fontanive

L’articolo è pubblicato nell’edizione cartacea dell’Amico del Popolo n. 49 dell’11 dicembre 2025, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola)

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1 commento

  • Grazie di cuore all’amico e collega GIORGIO FONTANIVE per le Sue bellissime pubblicazioni

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