«In montagna l’inverno, stando alle previsioni, comincerà con l’inizio della prossima settimana. Rischia di essere la fine per molte imprese, se non ci saranno interventi per calmierare le bollette». Così si è espressa la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella, raccogliendo la preoccupazione delle imprese artigiane costrette a fare i conti con bollette sempre più pesanti e dato che l’aumento di luce e gas ha raggiunto ormai cifre mai viste qualche artigiano rischia di non farcela.
«La situazione è complessa: l’aumento del 59% delle bollette dell’energia elettrica relative al mercato tutelato e riguardante il quarto trimestre 2022 deliberato da Arera rende la misura del periodo che stiamo attraversando», sottolinea Scarzanella. «L’incidenza del costo della fornitura energetica per le piccole e medie imprese è più che raddoppiata nell’ultimo anno e abbiamo davanti una stagione invernale che per la montagna comincia prima e finisce dopo rispetto alla pianura. Questo significa che i costi insostenibili dell’elettricità si sommano a costi improponibili di riscaldamento e gas. Le nostre imprese, da sempre indirizzate al risparmio e al sacrificio, si stanno affidando al buon senso e alla resilienza cercando di ridurre l’uso di illuminazione e riscaldamento; dove possibile, hanno efficientato gli impianti. Ma non possono reggere a lungo questa situazione. Anche perché la crisi delle bollette grava pure sulle famiglie, quindi sugli artigiani due volte, prima come lavoratori e poi come cittadini».
L’auspicio di Confartigianato è quindi che si adottino quanto prima interventi statali e comunitari: abbattimento del costo della materia prima energetica e aumento del credito d’imposta che dovrebbe essere non meno del 50% sia per il gas sia per l’elettricità, intanto fino al 30 giungo 2023.
«Prendere seriamente in considerazione l’idea di porre un tetto al costo dell’energia a livello comunitario è quanto mai necessario. Al tempo stesso serve il massimo sforzo a sostegno degli investimenti per le fonti rinnovabili», afferma Scarzanella. «In particolare a sostegno dell’autoconsumo teso allo sviluppo delle comunità energetiche e degli autoconsumatori collettivi, auspicando peraltro che venga definito, e in tempi veloci, il quadro normativo e regolatorio per tali potenziali iniziative. Autoprodurre energia pulita e ridurre i costi attraverso le comunità energetiche è un tema che stiamo sostenendo da tempo. Adesso la realtà contingente ci obbliga ad accelerare».
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