L’Amico del Popolo
21 maggio 2015 - N. 20
In famiglia
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La foto in alto rappresenta Castelnuovo di Quero
(foto Elio Bonan)
. Qua-
li sono le 7 differenze nella foto in basso, create con il fotoritocco?
La soluzione sarà pubblicata nel prossimo numero dell’Amico del Popo-
lo nella pagina delle Rubriche.
martedì scorso a belluno, al centro giovanni xxiii
Un confronto con l’ideologia «gender»
Un incontro a più voci organizzato dai bellunesi di «La manif pour tous»
L’ampio salone del Centro
Congressi Giovanni XXIII
ha ospitato martedì sera la
prima pubblica manifesta-
zione a Belluno del «La Ma-
nif pour tous», associazione
nata in Francia sull’onda
della discussione intorno al
matrimonio omosessuale,
ora impegnata non secon-
dariamente nel confronto
con la dottrina «gender».
La convinzione che cancel-
lare la differenza maschio/
femmina - e affidare la de-
finizione dell’identità ses-
suale al solo sentirsi uomo
o donna - sia una negazione
ideologica della realtà, è sta-
ta il leitmotiv della serata
che «La Manif pour tous»,
guidata dal portavoce pro-
vinciale Roberto Forcellini,
ha condiviso organizzati-
vamente con l’Associazione
genitori scuole cattoliche e
con i «Giuristi per la vita».
Dopo il saluto di Forcellini,
che ha fra l’altro evidenzia-
to il profilo naturale della
famiglia come comunità di
vita imperniata sulla coppia
uomo-donna (propriamente
«non ci sono altre famiglie»,
ha dichiarato), è interve-
nuto come presentatore e
moderatore Daniele Tra-
bucco, docente di Istituzio-
ni di diritto pubblico presso
l’Università di Padova, che
ha messo in guardia, in
particolare, dall’ «utilizzo
improprio del principio di
uguaglianza»«previsto dal-
la Costituzione, il quale im-
plica in realtà di «regolare
in modo uguale situazioni
uguali, e in modo disuguale
situazioni disuguali», quin-
di non può essere invocato
per riconoscere il diritto al
matrimonio a qualunque
coppia, ma solo - come recita
l’art. 29 della legge suprema
della Repubblica, che defini-
sce la famiglia «società na-
turale fondata sul matrimo-
nio» - a quella eterosessuale.
L’ideologia gender tende
invece a relativizzare ogni
modello familiare, a partire
da un’asserita, sostanziale
irrilevanza della fisiono-
mia biologica dell’individuo
umano.
E nello stesso tempo, co-
me ha evidenziato nell’inter-
vento centrale della serata
il presidente nazionale dei
Giuristi per la vita Gian-
franco Amato, la gender the-
ory rivoluziona l’educazione
familiare all’insegna della
«neutralità», del non aiuta-
re a crescere come maschi e
femmine, favorendo la libera
«scelta» di essere uomini o
donne.
Mettendo in campo un’am-
pia documentazione relativa
a progetti di legge, atti am-
ministrativi, orientamenti
ministeriali, indicazioni
didattiche, e la precisa
cronaca di numerosi fatti
di cronaca riguardanti in
particolare la scuola, l’avv.
Amato ha vivacemente pro-
spettato il rischio, anzi la
realtà, di quella «dittatura
del pensiero unico» di cui
parla spesso in vari conte-
sti papa Francesco, una dit-
tatura, secondo Amato, che
tende a emarginare i geni-
tori dalle scelte educative
della scuola, a intimidire i
critici delle ingiustificate
pretese di certe lobbies gay,
a imporre un certo «indot-
trinamento» in fatto di ses-
sualità e famiglia. «Bisogna
lottare; occorre informarsi,
reagire, intervenire», ha
concluso Amato, segnalando
l’importanza della posta in
gioco, in primis la libertà di
educazione.
costume e moda
La ciabatta da mare
è sbarcata in città
Da quando si indossavano
solo per andare in piscina, le
ciabatte ne hanno fatta di
strada, trasformandosi in
accessorio cool dell’estate
2015.
Tranquille, i tacchi verti-
ginosi e le zeppe sono ancora
molto di moda, ma le ciabat-
tine occuperanno uno spa-
zio di tutto rispetto, avendo
dalla loro la comodità. Se
siete infatti tra coloro che si
sentono costrette in toma-
ie strettissime, soffocate in
punte spigolose o torturate
da tacchi alti come torri, i
vostri piedi potranno tirare
un sospiro di sollievo, grazie
alla ciabatta-mania che ha
imperato nelle passerelle
dei più noti stilisti, ma che
sta dilagando per le strade
di tutte le città. I modelli si
ispirano alle classiche scar-
pette in plastica con una
larga fascia (spesso a righe)
indossate dal nostro istrut-
tore di nuoto, ma con sor-
prendenti evoluzioni. Mol-
tissime le proposte preziose,
grazie all’applicazione di
pietre, cristalli swarovski,
e perline, in pelle traforata
(Kenzo), con fasce di tessu-
to annodato (Stella McCart-
ney), o con una grossa pietra
sul collo del piede (Christo-
pher Kane). Tra i modelli
più preziosi, quelli in raso
con jais (N°21) e quelli in
broccato con tacco sagoma-
to (Prada). Fausto Puglisi
propone diverse versioni:
con rosoni incastonati di cri-
stalli, o ciabattine con mo-
tivi geometrici in pendant
con il tessuto dei pantaloni.
Il vero mood delle ciabattine
rimane sportivo: in plasti-
ca con ampia fascia e logo,
o con lacci intrecciati sulla
tomaia e suola carrarmato,
sono i modelli più diffusi.
Per chi invece vuole
il massimo della co-
modità e ama lo stile
vagamente mascoli-
no, ci sono le ciabatte
con fascia incrociata,
tra le più comode in
assoluto, perché av-
volgono completa-
mente il piede, senza
costringerlo. Basse
di giorno, di broccato
con tacco sagomato
per la sera, la scelta
è vastissima e molto
glamours, la moda è
moda, ma anche l’oc-
chio vuole la sua par-
te, e io non credo che
le comprerò!.
Giovanna Sitran
www.theglampepper.comTanti miei clienti chiedono se la crema catalana è fatta in
casa e quando Daniela risponde di sì, molti stentano a cre-
dere come se fosse una cosa così difficile ed è per questo che
voglio dare la ricetta di come la facciamo alla Marta D’Oro.
Ingredienti per 7 creme
1 dl di panna fresca, 5 dl di
latte, ¼ di stecca di vaniglia
Burbon, 85 g di zucchero,
80 g di tuorlo, zucchero di
canna.
Preparazione
Portare ad ebollizione il latte con la panna e la vaniglia. In
una ciotola mescolare lo zucchero e i tuorli, montarli fino
a renderli spumosi quindi aggiungere metà latte caldo al
composto, mescolare bene aggiungere anche il resto del lat-
te, rimettere nella pentola e far andare a fuoco vivace finché
la crema non vela il cucchiaio. Spegnere il gas e versare la
crema nelle cocotte per crema catalana, farle raffreddare
per 20 minuti all’aperto e poi in frigo per un paio d’ore. Pri-
ma di servirla bisogna cospargere la
crema con 1-2 bustine di zucchero di
canna e caramellarla con un cannello
da cucina.
Via Meassa,
32100 Belluno BL
Tel. 0437 925274
La Ricetta
Crema catalana
Ristorante Marta D’Oro
Specialità carni
allo Spiedo
Ciabattine fantasia geometrica, Fau-
sto Puglisi.
Per dire no, e per dire sì
Le Sentinelle in piedi, con la lettura di un libro, in
silenzio, in piazza, vogliono dire alcuni decisi no: «Pub-
blicamente testimonieremo il nostro no al testo sulle
cosiddette «unioni civili», ribadiremo il nostro no a ogni
tentativo di introdurre l’ideologia gender nelle scuole,
come si sta cercando di fare in tutti i modi, rimarche-
remo la pericolosità di un testo, il ddl Scalfarotto, che
vuole introdurre il reato di opinione costruendolo sull’o-
mofobia, termine studiato a tavolino per zittire chi non
si allinea al pensiero unico». Ma scendono in piazza an-
che per dire sì: «saremo in piazza soprattutto per dire
sì alla famiglia, cellula fondante della nostra società, sì
al diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e
la sua mamma, sì a una società che non rinnega, bensì
valorizza la ricchezza di ciascun individuo e riconosce
il bene oggettivo scritto in ognuno di noi e nella nostra
essenza di uomini e donne». L’appuntamento è alle 17
di sabato 23 maggio in piazza dei Martiri a Belluno:
per informazioni
info@sentinelleinpiedi.ite su facebook
«Sentinelle in piedi Belluno».
«Sentinelle in piedi» sabato 23 a Belluno
Anche piazza dei Martiri
di Belluno è tra le 100 piazze
italiane che sabato 23 maggio
saranno abitate dalle «Sen-
tinelle in piedi», per dire no
alle unioni civili. Le «Senti-
nelle in piedi», associazione
apartitica e aconfessionale,
denunciano come «nell’indif-
ferenza generale e nel silenzio
complice del mainstreamme-
diatico, il Parlamento italiano
sta discutendo un disegno di
legge che equipara le unioni
fra persone dello stesso ses-
so al matrimonio. Infatti,
due uomini o due donne che
vivono insieme saranno giu-
ridicamente equiparabili a
due coniugi, il che significa
che un bambino potrà essere
cresciuto da due persone dello
stesso sesso, dunque delibe-
ratamente privato del papà
o della mamma, grazie all’i-
stituto della Step Adoption
Child». Secondo la relatrice
del testo al Senato, Monica
Cirinnà, questo procedimen-
to è «un passo iniziale verso lo
scardinamento, che già esiste
nella nostra società, rispetto
alla famiglia tradizionale fon-
data sul matrimonio tra un
uomo e una donna».